La misura è colma, i residenti non ne possono più: nell’area tra il bivio per Campea-Premaor (Miane) e Pedeguarda (Follina), tra la strada provinciale e il torrente Campea, esiste da tempo una discarica a cielo aperto.
“Ci sono anche resti di volatili che emanano puzza da decomposizione e che sono invasi dalle mosche – afferma un cittadino di Miane -. Fra le tipologie di rifiuti ci sono resti di materiale edile, barbatelle con relativi cartellini di plastica, ramaglie di potatura di alloro e vari sacchetti contenenti di tutto, tra cui la lettiera di animali domestici, come già rilevato altre volte“.
“La segnalazione era stata fatta anche qualche tempo fa, ma finora nessuno è intervenuto – prosegue -. Questa strada provinciale è un vero e proprio ricettacolo di rifiuti che vengono sistematicamente abbandonati a bordo della carreggiata. I sacchetti abbandonati sono perlomeno 2 o 3 a settimana“.
“Ho incontrato anche la Polizia municipale di Miane, alla quale ho fatto presente il deposito di immondizia sollecitando un intervento anche del Comune – conclude questo cittadino, infastidito dalla situazione in cui si trova Talponade -. Forse mettere delle fototrappole potrebbe far scoprire qualche maleducato malfattore. Anche qualche grande cartello con l’avviso di ‘area video-sorvegliata’ potrebbe far desistere qualche imbecille“.
Dal canto suo il sindaco di Miane, Denny Buso, consapevole di tutto ciò e disponibile a fare il possibile, ha replicato al suo cittadino in questo modo: “Purtroppo la zona delle Talponade è un vero e proprio ‘disastro’ di rifiuti abbandonati spesso da persone incivili e da punire. Lo stesso accade lungo i Cavalot, al confine con Col San Martino, e sul bosco del Madean”.
“Gli operai comunali, appena possibile, passeranno a recuperare del materiale nella zona segnalata – continua Buso -. Le Talponade, non a caso, sono una delle aree dove si concentra principalmente la giornata ecologica e dove ogni volta viene raccolto un camion di rifiuti, purtroppo”.
“Le azioni da fare in merito alla videosorveglianza con le fototrappole, tuttavia, non sono così semplici come potrebbe sembrare in quanto la normativa è complessa – prosegue il sindaco -, le fototrappole ci sono state date da Savno e le abbiamo già utilizzate ma possono essere posizionate solo in aree pubbliche, non sulla proprietà privata, dunque anche mezzo metro o un metro fuori dalla banchina è già un luogo privato, dove non possono essere utilizzate nemmeno mediante accordo pubblico-privato“.
“Sono perciò pochi i luoghi dove è possibile posizionare fototrappole – conclude -, sarebbe bello poter prendere sul fatto queste persone incivili perché tali gesti sono davvero scorretti e risolvibili recandosi all’ecocentro o utilizzando i cassonetti personali”.
(Foto: per concessione di un lettore).
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