Ad otto mesi esatti dalla sua drammatica morte, la figura di Mattia Battistetti viene ricordata con la nascita di un’associazione di volontariato che porta il suo nome. I sette soci fondatori sono i familiari e gli amici più stretti.
Era il 29 aprile quando il 23enne, mentre lavorava in un cantiere edile a Montebelluna, rimase schiacciato da un carico di 15 quintali di impalcature cadute da una gru in movimento. Dopo aver più volte manifestato pubblicamente e ricevuto anche un messaggio del capo dello Stato (qui l’articolo), i volontari dell’associazione si impegnano a mantenere viva la memoria e lo spirito di Mattia “che sempre si prendeva cura del prossimo, che proteggeva i più deboli, che dava a chi non aveva”.
Tra le finalità indicate nello statuto, l’associazione si propone di organizzare incontri aperti rivolti alla sensibilizzazione del tema della sicurezza sul lavoro, specialmente nelle scuole di indirizzo tecnico. L’impegno è anche di essere presente a manifestazioni, incontri, trasmissioni televisive e radiofoniche, social media e sostenere e confortare i familiari dei caduti sul lavoro. “Ogni giorno – raccontano i familiari – arrivano tre o quattro notizie di morti sul lavoro e per noi è una coltellata, perché sappiamo cosa si prova e riviviamo quella tragedia”.
Mentre si attende la conclusione delle indagini da parte della Procura, la famiglia Battistetti ha chiesto al Comune di avere nel cimitero comunale un segno che ricordi Mattia in modo più visibile, ovvero con la traslazione della salma in una cappella gentilizia. “Stiamo pensando – spiega la sorella Anna – anche ad una panchina bianca, che è il simbolo dei morti sul lavoro, similmente a quella rossa che ricorda le donne vittime di violenza. Il nostro desiderio è che sia posta in un luogo pubblico di Montebelluna, da concordare con il Comune.
Per aderire volontariamente all’associazione basta compilare il modulo disponibile online (https://tinyurl.com/AssociazMattiaBattistetti).
(Foto: Facebook “Per Mattia Battistetti”).
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