Un ragazzo solare, sempre disponibile e con l’esuberanza tipica della sua giovane età: viene descritto così da amici e familiari Semir Oloman, il ventiquattrenne morto a distanza di nove giorni dal tremendo schianto avvenuto il 5 marzo in via degli Arditi a Moriago della Battaglia.
Chiusa nel dolore di questa tragica notizia la famiglia di Semir: il papà prima della pensione ha lavorato come muratore in una ditta della zona, la mamma lavora in un’azienda agricola a pochi chilometri da casa. È stato il primo cittadino di Moriago della Battaglia Loris Rizzetto, su indicazione della famiglia, a ricordare il giovane: “Era un bravissimo ragazzo, ben integrato, così come tutta la sua famiglia – spiega il primo cittadino –. Dopo gli studi lavorava in un mobilificio di Mosnigo”.
“Ci stringiamo al dolore della famiglia – conclude il sindaco –, che è ben inserita nel tessuto della nostra comunità. Vorrei fare un appello, soprattutto ai giovani: prestate attenzione lungo le strade”.
Ieri mattina un via vai silenzioso di amici ha voluto raggiungere l’abitazione della famiglia di Semir a pochi passi dal municipio di Moriago. “Era allegro e sempre sorridente – spiega l’amico Yosef –, non dava mai fastidio a nessuno. Siamo tutti devastati”.
Semir faceva parte di una compagnia di amici molto legata, che trascorreva tantissimo tempo assieme: “Eravamo come fratelli – continua Yosef –, dopo lavoro ci trovavamo nel suo garage per trascorrere del tempo assieme, per fare due chiacchiere o giocare alla playstation“.
La notizia della morte del giovane ha profondamente scosso anche Sandro e Stefano Spagnol, titolari dell’omonimo mobilificio in cui il giovane lavorava: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che riuscisse a riprendersi, era un grande lavoratore, per noi è stato un colpo basso”.
La volontà di Semir – così come indicata nell’ultimo rinnovo del suo documento d’identità – era di donare gli organi.
(Foto: per gentile concessione della famiglia. Video: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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