Viveva da poco a Moriago il marocchino con precedenti penali accusato della morte di Adriano Armelin. Attesa per l’interrogatorio di garanzia

È da alcuni considerato uno sbandato, una persona che vivrebbe di espedienti e di lavoretti temporanei e abuserebbe di alcool e droghe. Mohamed Boumarouan, 36enne marocchino nato nel giorno di Ferragosto, è ora accusato dell’omicidio di Adriano Armelin, dopo che nella sera di venerdì era entrato nella sua abitazione e, dopo averlo legato, lo avrebbe massacrato di botte con calci, pugni e un oggetto contundente (nella foto, un dettaglio del luogo dell’aggressione). L’anziano è morto nella mattinata di sabato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

L’uomo era senza fissa dimora ma viveva, a quanto pare da poco tempo, a Moriago della Battaglia. Secondo alcuni testimoni, anche la sera della brutale aggressione all’anziano era alterato: “Alternava momenti di lucidità ad altri di stato confusionale” riferiscono alcune persone che lo hanno visto in quelle drammatiche ore.

Sono in molti, dopo la violenza inaudita che il marocchino avrebbe utilizzato contro Armelin, a giurare di aver incrociato Mohamed nelle zone del pievigino nei giorni scorsi. Stando ad alcune testimonianze, una donna che abita nella parte opposta della città rispetto ad Armelin avrebbe avuto un incontro con il marocchino poco dopo le 18 di venerdì. Quest’ultimo avrebbe provato ad entrare nella proprietà della donna, desistendo una volta scoperto.

Sembra confermata l’ipotesi che l’uomo, con precedenti penali per furti e rapine, fosse arrivato da poco a Pieve di Soligo nel suo pellegrinaggio in cerca di espedienti per poter vivere. Qui si sarebbe unito ad alcuni connazionali che conosceva o che ha conosciuto dopo il suo arrivo.

Venerdì sera Mohamed sarebbe entrato nella casa di Armelin in cerca di denaro per campare qualche altro giorno, senza pensare che l’anziano fosse in casa. Una volta vistosi scoperto avrebbe legato e picchiato l’ottuagenario fino a fargli perdere i sensi. “Aveva la faccia tumefatta e delle profonde ferite alla testa, lo ha riempito di botte” sostiene una donna.

La scelta di rifiutare l’avvocato d’ufficio e di affidare la propria difesa a un legale di fiducia del foro di Firenze fa pensare che Boumarouan possa aver vissuto anche in Toscana.

Probabilmente già oggi lunedì si terrà l’interrogatorio di garanzia del marocchino. Nei prossimi giorni invece ci saranno l’ispezione cadaverica e l’autopsia sul corpo di Armelin.

Questi esami serviranno a capire il tipo di lesioni inferte all’83enne e le effettive cause che lo hanno portato alla morte, dopo 15 ore di agonia. La casa in cui viveva l’anziano è stata sequestrata e verranno fatti anche dei rilievi scientifici all’interno dell’abitazione.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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