Rimesso in libertà con obbligo di firma il 21enne arrestato ieri per avere aggredito un autista Mom. A ottobre il processo

E’ stato rimesso in libertà, con obbligo di firma, il 21enne arrestato martedì e ritenuto il responsabile dell’aggressione subita da un autista della Mom, picchiato e colpito con un coltello.

Dopo una notte in cella di sicurezza il giovane, che ha alcuni precedenti penali per reati contro il patrimonio, stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, è comparso questa mattina davanti al giudice Umberto Donà per la convalida dell’arresto e il processo con rito direttissimo.

Il 21enne è accusato di lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di oggetti atti a offendere. La difesa ha chiesto il rinvio del processo che sarà celebrato il 24 ottobre prossimo. Il giudice, convalidato l’arresto, lo ha scarcerato disponendo la misura dell’obbligo di firma nella caserma dei Carabinieri a Nervesa della Battaglia: gli stessi che martedì lo hanno arrestato nella sua abitazione.

Poco prima, secondo quanto gli viene contestato, il giovane sarebbe salito sull’autobus in piazza La Pieve a Nervesa. Era senza biglietto e alla richiesta dell’autista di esibirlo, il 21enne avrebbe reagito prima tirandogli un pugno in pieno volto e poi ferendolo con un coltello a serramanico al volto e a un braccio. Subito dopo è scappato a casa dove, grazie al racconto di un testimone, è stato individuato poco dopo dai Carabinieri.

Sull’aggressione è intervenuto il sindacato Fit Cisl Belluno Treviso, che chiede nuove misure di sicurezza per gli autisti degli autobus. “I conducenti – spiega Stefano Bergamin della segreteria Fit Cisl Belluno Treviso, coordinatore delle Rsu in Mom – svolgono un servizio pubblico importante. Vanno tutelati e protetti con ogni mezzo, non possono essere esposti a rischi così gravi”.

Alcune azioni per innalzare i livelli di sicurezza a bordo degli autobus sono state messe in campo anche grazie alle sollecitazioni delle Rsu recepite dall’azienda, ma secondo il sindacalista non sarebbero sufficienti: “L’anno scorso sulle corriere di ultima generazione, e solo su quelle, è stato attivato il “panic button”’, pulsante che gli autisti possono premere per chiedere aiuto alla centrale operativa Mom e alle forze dell’ordine in caso di pericolo, ma il problema è che i conducenti coprono un’area troppo vasta, anche oltre la provincia di Treviso, per cui non sempre la risposta è immediata, dipende da dove si trovano e dalla disponibilità d’intervento delle forze dell’ordine”.

Fit Cisl, prima organizzazione sindacale in Mobilità di Marca, ha espresso le proprie richieste all’azienda: “Abbiamo chiesto alla dirigenza di Mom di potenziare la collaborazione con la Prefettura per una maggiore tutela degli autisti – conclude Bergamin -. Siamo convinti che si possa e si debba fare di più per difendere la salute e l’integrità dei conducenti sul posto di lavoro. Auspichiamo una presa di posizione forte da parte delle autorità competenti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Non è possibile tollerare che la prima causa di infortuni sul lavoro per autisti e controllori sia rappresentata dalle aggressioni”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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