La nostra casa “intelligente” ed ecologica: viaggio in Nice, la multinazionale trevigiana ripensa il futuro dell’abitare

Marco Bianchet, Group Quality e Sustainability director di Nice

La tecnologia ha rivoluzionato le nostre vite e così il nostro modo di abitare. Basta visitare il quartier generale di Nice a Oderzo per rendersi conto di come sarà la casa di un futuro che, in realtà, è già presente. La nostra casa, ma anche gli spazi commerciali e gli uffici sono e saranno sempre più “intelligenti”, dotati di dispositivi automatizzati integrati fra loro attivabili da qualunque device con un click. 

Che si tratti di alzare o abbassare le schermature solari all’ora programmata, regolare la temperatura di casa, monitorare i consumi di un elettrodomestico con prese intelligenti, o cambiare scenari di illuminazione in base al momento della giornata, il mondo dell’abitare del domani è smart

Lauro Buoro, il presidente di Nice, lo intuì ancora 30 anni fa. Era il 1993 quando fondò l’azienda oggi leader nel settore dell’Home Management Solution con 13 stabilimenti produttivi15 centri di ricerca nei cinque continenti e circa 3000 dipendenti. Le soluzioni integrate per l’automazione di cancelli, garage ma anche sistemi di parcheggio, di allarme wireless e home security (per citarne alcuni) a marchio Nice sono presenti in oltre 100 paesi. 

Nel 2021 Nice ha acquisito l’americana Nortek Security & Control (oggi Nice North America) leader nello sviluppo di tecnologie per i settori security, home automation e intelligenza artificiale per applicazioni residenziali e commerciali: l’operazione da 285 milioni di dollari ha dato una spinta ulteriore al processo di innovazione e ricerca della multinazionale trevigiana.

Entrati nella sede di Oderzo, inaugurata nel 2007, l’impressione è quella di trovarsi nella Sylicon Valley fra luminosi open space, opere d’arte, una plaestra per i dipendenti e un giardino interno da cui filtra la luce naturale che assieme raccontano di un nuovo approccio al lavoro.  

Il futuro è smart e sostenibile 

Il tema del rispetto dell’ambiente è al centro dello sviluppo recente di Nice e si declina su vari aspetti, dalla diminuzione dell’impatto diretto delle attività produttive e commerciali fino alla creazione di dispositivi, spesso messi a punto con materiali rigenerati, che rendano gli ambienti in cui sono installati sempre più efficienti dal punto di vista energetico. Nel 2022 Nice ha pubblicato il suo primo Bilancio di Sostenibilità intitolato “Welcome to the Nice Future”, che dimostra il ruolo cruciale della sostenibilità nella sua visione e fornisce un aggiornamento sull’evoluzione della cultura aziendale avvenuta in tutti gli ambiti operativi a livello globale. 

“Dal ’93 ad oggi grazie ad una presenza internazionale, Nice è cresciuta sia in modo organico, con una crescita di volumi, sia attraverso acquisizioni e questo ci ha permesso di avere un’ampia gamma di prodotti e di risorse dislocate in varie parti del mondo che ci permettono di essere sempre un passo avanti alla concorrenza dal punto di vista tecnologico, a beneficio dell’utente finale che può sfruttare le nostre automazioni per avere una casa intelligente, connessa e sempre più sostenibile – spiega Marco Bianchet Group Quality & Sustainability director di Nice.  

 “Delle analisi di mercato ci permettono di affermare che circa il 40% del consumo energetico si concentra nelle abitazioni, ma sappiamo anche che il 75% degli edifici non sono efficienti dal punto di vista energetico. È qui che si inserisce Nice cercando di rendere la vita nell’ambiente domestico più confortevole, semplice ma anche sostenibile”. 

“Nel 2021 abbiamo fatto un altro passo avanti verso l’altra nostra grande casa che è la Terra – prosegue Bianchet – avviando un percorso strutturato e strategico nell’ambito della sostenibilità in due diverse direzioni: calcolando le emissioni di carbonio di tutta l’organizzazione (si parla di Carbon Footpint di Scope 1, 2 e 3) sia dirette che indirette, coinvolgendo tutto il mondo Nice e i nostri fornitori. Nello scope 3, infatti, si vanno a valutare l’impatto delle emissioni di carbonio della catena di fornitura e della catena logistica. Nel 2021 abbiamo pubblicato così il nostro primo Bilancio di sostenibilità e questo mese, ad ottobre, verrà pubblicato quello relativo al 2022 proprio per spiegare quelli che sono i nostri obiettivi rivolti alla sostenibilità ambientale e sociale” 

“Tornando alla Carbon Footprint, ad esempio, abbiamo aderito a quelle che sono le logiche e gli obiettivi degli standard internazionali che dicono di arrivare al contenimento dell’innalzamento della temperatura entro 1 grado e mezzo da qui al 2050 – sottolinea Bianchet – . Quindi ci siamo dati come obiettivo entro il 2030 di arrivare alla riduzione di scope 1 e 2 del 50% e di scope 3 del 25%, per arrivare a zero entro il 2050. Inoltre abbiamo fatto anche un’analisi dei nostri edifici per capire qual è il fabbisogno energetico e come ridurlo stimolando l’autoproduzione e l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili. Analogamente abbiamo lavorato sui nostri veicoli aziendali passando dai veicoli diesel e a benzina a quelli ibridi ed elettrici”. 

“Sul fronte del prodotto puntiamo non solo sull’eco design, che passa per l’uso di plastica riciclata e l’eliminazione delle plastiche dagli imballaggi, ma anche su quelle che sono le fasi di utilizzo e di standby, dunque, sui consumi del nostro prodotto. Ultimo punto, ma non meno importante riguarda la parte logistica perché non potevamo non tenere in considerazione tutti i trasporti che vengono fatti con i nostri materiali e con i nostri prodotti. Ai nostri provider dunque chiediamo di fornirci un servizio attraverso mezzi elettrici o ibridi e di ottimizzare il percorso”. 

“Tutto questo lo raccontiamo nel nostro Bilancio di sostenibilità, concetto che si declina anche nell’ambito del sociale e della governance. Per noi la persona è al centro, e con persona s’intente sia il dipendente sia il cittadino. Abbiamo attivato una serie di iniziative per il benessere delle persone all’interno dell’azienda (la palestra, corsi di yoga, corsi per migliorare la postura) e, guardando all’esterno, nell’ultimo anno abbiamo aderito a due iniziative diverse in collaborazione con Marevivo e Legambiente per la pulizia delle spiagge a Santa Margherita di Caorle e delle rive del Piave coinvolgendo più di 100 persone, perché il cambiamento passa anche per i piccoli gesti quotidiani“. 

(Foto e video: Nice – Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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