La Mazda Mx5 cabrio ribaltata nel fosso, attorno un silenzio irreale e un braccio che usciva dal finestrino dell’auto. È questa la scena agghiacciante che lunedì 5 febbraio Nicolai si è trovato davanti agli occhi mentre, in sella alla sua bicicletta, come ogni giorno stava percorrendo via Fraine per andare al lavoro.
Grazie al sangue freddo, assieme a un altro passante, l’uomo è riuscito a rianimare il giovane a bordo dell’auto, un 23enne di Vidor che ora è ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso in gravi condizioni. Vano, invece, ogni tentativo di salvare anche la ragazza che era con lui, la 25enne Chiara Bortoletto di Crocetta del Montello, che è deceduta sul colpo.
“L’auto mi ha sorpassato prima di una curva – spiega l’uomo – ma non ho visto l’incidente. Quando sono passato di là mi sono accorto che era con le ruote all’aria dentro al fosso. Fortunatamente è transitato anche un altro uomo a bordo di un’autogrù e abbiamo sollevato la macchina per estrarre le due persone, poi è arrivata anche una donna ad aiutarci”.
Sull’asfalto non sono presenti segni di frenata, e questo farebbe propendere le Forze dell’Ordine per una distrazione alla base dell’ennesima morte sulle strade della Marca. La Mazda ha terminato la propria corsa all’interno del fosso in cui sono presenti circa 30 centimetri d’acqua.
Al telefono con i sanitari del Suem, i primi soccorritori hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. La ragazza aveva ancora la cintura allacciata mentre il giovane al suo fianco era riverso in acqua: “Abbiamo iniziato da lui – prosegue – e dopo qualche minuto ha iniziato a respirare. Siamo scesi di nuovo e ho tagliato la cintura alla giovane, ma per lei non c’è stato nulla da fare. Dopo poco sono arrivati i sanitari del Suem”.
“Non sono un eroe – conclude Nicolai – sono solo un cittadino che ha fatto il proprio compito. Quando ho visto la scena non ho pensato a nulla, stiamo parlando di vite umane“.
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