Turbanti, spade e sari: fedeli sikh da tutta Italia per il “Nagar Kirtan”

Fedeli sikh da tutta Italia nella Marca per il corteo religioso “Nagar Kirtan”

Da questa mattina, domenica 28 aprile, la zona industriale di Fontanelle si è riempita di migliaia di turbanti e sari colorati in occasione del Nagar Kirtan, celebre tradizione religiosa degli indiani sikh.

Intervista a una fedele sikh (Servizio a cura di Andrea Berton)

Il corteo religioso, durante il quale vengono cantati degli inni sacri, era guidato dai Panj Pyare (i cinque devoti) che hanno camminato davanti al carro che ospita Guru Granth Sahib ji (il libro sacro dei sikh).

Tante famiglie con bambini, anziani e giovani hanno partecipato a questo coloratissimo evento, che rappresenta anche un’occasione speciale di socializzazione tra immigrati indiani che vivono in Italia.

Durante la processione erano attivi molti volontari con compiti diversi: pulire la strada davanti ai Panj Pyare e Guru Granth Sahib ji, distribuire da bere o mangiare al sangat (comunità sikh) o raccogliere i rifiuti.

Il sikhismo è una religione monoteista che è nata nel XV secolo in India e oggi conta circa 28 milioni di credenti in tutto il mondo.

“Nella concezione sikh – spiegano dall’Unione Sikh Italia -, l’intero creato è emanazione dell’unico Dio e l’umanità e la natura hanno pari dignità. Mosso da una concezione universalista, il sikhismo predica il superamento delle barriere che dividono l’umanità in caste, classi sociali e religioni. Sulla base di questo principio, riconosce la parità tra uomo e donna”.

La manifestazione di Fontanelle è legata alla principale festa della comunità sikh: il Vaisakhi (o Baisakhi), una ricorrenza che prende il nome dal mese del Vaisakh e cade in primavera.

La festa ricorda il “battesimo” dei “Panj Pyare” per mano del decimo e ultimo Shri Guru Gobind Singh Ji, nel 1699: essi così presero il cognome “Singh” e le donne diventarono “Kaur”.

“Anche Shri Guru Gobind Singh Ji si fece battezzare dai Panj Pyare – raccontano dall’Unione Sikh Italia -. Con questo gesto simbolico, egli intese affermare che il maestro era uguale ai discepoli. In occasione del Vaisakhi, organizziamo delle processioni che si protraggono per l’intera giornata. La caratteristica di questa festa è la sua apertura alla comunità circostante: i Gurdwara sono pronti ad accogliere ospiti e visitatori mentre i cortei sono organizzati come un evento pubblico che coinvolge autorità civili, religiose e militari”.

Durante il Nagar Kirtan di Fontanelle sono andate in scena le dimostrazioni di combattimento sikh, che hanno coinvolto anche alcuni bambini che si allenano in palestre dove si insegna anche il rispetto del proprio avversario e altri importanti valori sportivi.

Un aspetto significativo di questa religione è l’importanza che viene data ad alcuni simboli e al modo di vestirsi soprattutto dei fedeli di sesso maschile.

La maggior parte dei partecipanti al corteo religioso porta il turbante, lo indossano per proteggere e coprire i lunghi capelli: questo perché il decimo Maestro, Guru Gobind Singh Ji, battezzò i Sikh e ordinò loro di non tagliarsi mai i capelli.

I capelli, infatti, sono una delle “cinque k” (capelli, pettine, bracciale, pugnale sacro e sottoveste intima): i cinque simboli che un sikh battezzato deve sempre portare con sé.

Una religione, quella dei sikh, che crede molto nel volontariato e nel servizio al prossimo.

In ogni “Gurudwara” (tempio), infatti, sono presenti la mensa e la cucina comunitaria, chiamata “Langar“, istituita con lo scopo di provvedere in modo completamente gratuito ai pasti per tutti i devoti ma anche per i visitatori e gli ospiti del tempio.

La mensa, solitamente, è aperta 24 ore su 24 ed è un segno importante di attenzione a chi è più sfortunato e non può permettersi di mangiare ogni giorno.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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