Un viaggio nella cultura celtica sulle grave del Piave. Un fine settimana tra druidi, boia e serpenti al “Feffarkhorn Celtic Folk Festival”

A volte è bello poter uscire per un po’ dalla propria quotidianità e salire su una specie di “macchina del tempo” capace di trasportarci in epoche lontane.

È quello che hanno fatto lo scorso fine settimane le migliaia di persone che hanno partecipato alla sesta edizione del “Feffarkhorn Celtic Folk Festival“, manifestazione organizzata nei pressi delle grave del Piave a Cimadolmo.

Un vero e proprio tuffo nella cultura celtica e nel mondo dei druidi, dei maghi, delle streghe e delle creature fantastiche.

“Fèffarkhorn (nome cimbro del Mazariol) – spiegano gli organizzatori – è una piccola creatura misteriosa che abitava tra i nostri boschi e le Dolomiti, di spirito buono ma burlone, a volte vendicativo con chi tradiva la sua fiducia.
Vestiva di rosso con un cappellaccio e un mantello, sembrava quasi una persona anziana. La leggenda narra che sconfisse Attila, quando gli Unni stavano per attaccare le nostre zone, soffiando sui loro fuochi e incendiando le loro pelli, rovesciando le pentole con il cibo, tirando i capelli a chi dormiva e infine legando tra loro le code dei cavalli”.

“Si dice anche che – concludono – chi seguiva le sue tracce era costretto a proseguire fino ad arrivare nella grotta dove viveva, per bere una bevanda di latte di capra e poi cadere in un incantesimo. Ecco il detto veneto che dice ‘No cascar ‘entro te le peche (orme) del Mazariol. Come molti personaggi misteriosi, lo si poteva incontrare nelle notti di luna piena, a bordo di una zattera lungo il fiume Piave, dispettoso come sempre”.

Tante le proposte del Festival: musica con band nazionali ed internazionali che spaziavano dal Folk al Rock passando per il Metal, street food con birre artigianali, Idromele, Sidro e Ippocrasso, artigianato a tema, spettacoli ed esibizioni che hanno allietato i numerosi visitatori durante le giornate del Festival.

Oltre 40 banchetti artigianali hanno formato il mercatino tematico dove il pubblico poteva entrare in contatto con gli artigiani e acquistare le loro opere, alcune delle quali realizzate con crani o ossa di animali.

Feffarkhorn ha dedicato un’area al campeggio, con centinaia di tende, camper e roulotte per vivere la festa anche di notte senza la preoccupazione di dover tornare a casa con il buio.

I visitatori hanno potuto partecipare a tanti eventi e assistere a diversi spettacoli: workshop di tribal fusion e cembalo, incontri sull’arte della cartomanzia, stage di combattimento con coltello, conferenze sulla storia della pirateria, Tribal Fusion Dance, musica itinerante, esibizione di scherma storica, racconti attorno al fuoco, caccia al tesoro e molto altro ancora.

Presenti al festival anche realtà come “La Compagnia del Boia“, con un’area sui metodi di tortura, e Reptile’s Dream con tante curiosità sul mondo dei serpenti e dei rettili.

Il pubblico, proveniente da diverse Regioni italiane e anche dall’estero, ha potuto partecipare ad un gioco che consisteva nell’indovinare la lunghezza del pitone moluro Xena: il ricavato dell’iniziativa verrà devoluto in beneficenza al Tropicarium Park di Jesolo.

Tanta curiosità per l’area dei corsari, per l’incontro con i rapaci e per gli stand dove si potevano acquistare erbe medicinali e altri prodotti come il “Sangue di Drago“.

Soddisfatti gli organizzatori del Festival, in particolare Dario Cabbia, che ha ringraziato tutta la comunità del Feffarkhorn, i visitatori, i Comuni di Cimadolmo e Spresiano, gli sponsor e tutti i volontari che hanno lavorato per l’ottima riuscita della manifestazione.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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