Assistenza domiciliare di conforto durante la malattia dei genitori: il “grazie” commosso da due sorelle di Pederobba

Nulla è scontato nella vita e anche se c’è chi per professione deve prendersi cura dei malati è sempre importante riscontrare che esistono ancora delle persone capaci di dire un “grazie” sincero che parte dal cuore.

Da Pederobba arriva una storia commovente che vede come protagoniste due sorelle, Claudia e Daniela, che in questo 2020 da dimenticare hanno perso entrambi i genitori ma che sono state capaci di evidenziare che comunque qualcosa ha funzionato, aiutandole ad affrontare meglio la situazione che stavano vivendo.

Il grazie di Claudia e Daniela è andato ai medici e agli infermieri del Siad, il servizio infermieristico di assistenza domiciliare, che conferma ancora una volta come la sanità italiana e quella veneta, nonostante le difficoltà di questa fase storica così delicata, siano un bene prezioso che merita di essere riconosciuto e valorizzato ogni giorno.

“L’anno 2020 ha sottratto moltissimo a troppe famiglie – scrivono le sorelle di Pederobba – Noi abbiamo perso papà e mamma, entrambi per malattia tumorale. Vedevamo il papà affaticato ma pensavamo all’azione inesorabile del tempo su un ottantenne che nella sua vita non si è mai sottratto ad alcuna fatica. Inaspettatamente il crollo, un lungo ricovero ospedaliero, un referto inappellabile e quindi le dimissioni per affrontare il fine vita. Tra le possibili opzioni abbiamo scelto di portarlo nella sua casa e di intraprendere un percorso con l’unità operativa Cure Palliative del distretto socio-sanitario ‘Valdobbiadene-Montebelluna’ dell’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana”.

I 13 giorni ipotizzati inizialmente sono diventati 15 mesi – continuano – durante i quali ci sono stati un ulteriore ricovero, 70 giorni di chemioterapia, circa 980 somministrazioni di antibiotico ma a questi si sono aggiunti 2 Natali, 2 capodanni, 2 feste di lauree, 13 feste di compleanno, le grigliate della domenica e la quiete della quotidianità intrecciata alle visite degli amici. Con mamma abbiamo avuto meno tempo, solo un’estate”.

“Non neghiamo lo smarrimento, le paure, le difficoltà e l’impegno necessario ma è giusto dire che in questo doloroso e faticoso percorso non siamo state sole – aggiungono – Il cammino dell’ammalato viene gestito dall’Unità Operativa Cure Palliative che garantisce la migliore qualità di vita possibile attraverso il contenimento del dolore e dei sintomi disturbanti, il recupero dell’autonomia residua, dove possibile, o il mantenimento della stessa il più a lungo possibile, il supporto psicologico e quello spirituale”.

Le sorelle di Pederobba hanno specificato che un medico e un infermiere referente seguono l’ammalato, entrano nell’abitazione con discrezione, rispetto, sensibilità, dialogano con paziente e famigliari, anticipano i loro bisogni e sostengono le loro fragilità.

Questi professionisti sono operativi ogni giorno dell’anno, festività comprese, dalla mattina alla sera e nelle ore notturne sono sostituiti dalla Guardia Medica.

“Questa scelta ci ha permesso di essere sempre vicine ai nostri genitori – concludono Claudia e Daniela – e ci ha anche regalato del tempo con i nostri cari. Tempo per le parole, per ricordi e anche per nuovi progetti, tempo per i saluti, tempo per brindare alla vita e alla sua indescrivibile grandezza e bellezza, tempo per tenere la mano a chi ci ha donato la vita mentre la loro vita si assottigliava e si dissolveva in un ultimo leggero respiro. Un grazie di cuore ai medici ed infermieri del Siad, un riconoscimento alla loro professionalità, all’operatività e al loro accogliente sorriso”.

Anche Sabrina Moretto, vicesindaco di Pederobba con cui le due sorelle hanno condiviso la loro esperienza, si è unita ai ringraziamenti di Claudia e Daniela: “Il Siad, con i suoi infermieri, è un servizio a cui dobbiamo rendere grazie. Come gli infermieri, gli operatori socio-sanitari e i medici che oggi stanno combattendo la battaglia contro il Coronavirus. Chi fa questo mestiere di assistenza e aiuto costante alle persone malate è un angelo in terra. Alla nostra Ulss, al Siad e a tutto il personale medico il mio più grande grazie”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: web).
#Qdpnews.it 

Total
0
Shares
Articoli correlati