Cinquanta anni di sacerdozio. Festa per don Luigi Mattiazzi, parroco di Onigo: “Vale davvero la pena spendere la propria vita per Dio”

Cinquanta anni di sacerdozio. Festa per don Luigi Mattiazzi, parroco di Onigo
Cinquanta anni di sacerdozio. Festa per don Luigi Mattiazzi, parroco di Onigo

Domenica 11 giugno la parrocchia di Onigo ha festeggiato il 50esimo anniversario di sacerdozio del parroco don Luigi Mattiazzi.

Nato a Silea il 6 luglio del 1946, don Luigi è stato ordinato sacerdote il 5 maggio del 1973 dall’allora vescovo di Treviso Antonio Mistrorigo.

Dal 1973 al 1986 ha svolto l’incarico di vicario parrocchiale a Cornuda, Castello di Godego, Castelfranco e Trebaseleghe.

Dal 1986 al 1995 è stato parroco di Torreselle di Piombino Dese, mentre la nomina ad arciprete di Onigo è avvenuta nel mese di ottobre del 1995, succedendo a don Giorgio Piva.

Per l’anniversario del 50esimo di sacerdozio, oltre alla Santa Messa nella Chiesa arcipretale di Santa Maria Immacolata e San Zenone a Onigo, è stata organizzata una bella festa con un pranzo nel nuovo centro parrocchiale, voluto proprio da don Luigi, dove era stato appeso anche un grande striscione, realizzato dai giovanissimi, con la scritta: “Auguri Don Luigi 50!”.

Per volere di don Luigi, il ricavato del pranzo, curato dal Comitato Festeggiamenti Onigo, andrà ad aiutare le famiglie dei 28 ragazzi della parrocchia che parteciperanno alla GMG di Lisbona con Papa Francesco.

Alla fine della funzione, in chiesa è stato proiettato un video con gli auguri al sacerdote da parte delle associazioni e dei gruppi parrocchiali di Onigo.

Mi sono commosso molto e non mi aspettavo tutto questo calore e affetto dalla mia comunità – commenta don Luigi -. È stata una cosa straordinaria, davvero un grande regalo. Io ringrazio tutti per l’accoglienza, l’affetto e la stima che ho ricevuto. Volevo dire grazie a chi ha organizzato la festa, al Consiglio Pastorale e alla corale, che ha eseguito dei canti che mio papà aveva composto nel giorno della mia ordinazione. Un ringraziamento speciale al Comitato Festeggiamenti Onigo per aver curato il pranzo: c’è stata molta partecipazione, anche da parte dei nostri giovani e dei chierichetti”.

È stata una festa di famiglia – continua -, hanno partecipato anche un vescovo e un prete cileni, Padre Bernardo e Padre Rodrigo, che sono venuti appositamente dalla Patagonia per questa occasione. In questi 28 anni in paese, ho condiviso la vita della comunità: per esempio, è molto emozionante sposare o battezzare i figli delle persone che avevo battezzato quando erano piccole. Mi sento davvero un padre spirituale per questa gente. Naturalmente, ho condiviso anche momenti di sofferenza e di dolore in occasione dei lutti che hanno colpito i miei parrocchiani”.

“Un particolare di cui vado fiero – conclude – è quello di aver accompagnato dei giovani al sacerdozio. In questo momento in seminario c’è un chierico che ho visto crescere da bambino. Ai ragazzi dico che mi sento appagato da quello che il Signore mi ha dato in questi anni. Vale davvero la pena spendere la propria vita per Dio e per la Chiesa. Il Vangelo non va solo annunciato ma soprattutto vissuto, condividendo la vita delle persone. In questi anni ho ricevuto tantissimo, stando accanto alle famiglie dalle quali ho imparato molto. Ringrazio il Signore anche per la bella squadra di laici e operatori pastorali che mi affiancano”.

“Un ringraziamento sincero – afferma il sindaco Marco Turato – da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale di Pederobba a don Luigi per l’opera cristiana che ha svolto e che svolge nella parrocchia di Onigo. Non solamente parroco ma soprattutto un amico per tutti i cittadini del paese. Attraverso la sua missione, ha creato una vera comunità cristiana unita nella fede. Auguri sinceri per i 50 anni di sacerdozio con l’auspicio che continui ad operare nella nostra parrocchia che tanto gli vuole bene”.

Un amico di don Luigi gli ha fatto un bellissimo regalo: un video con le immagini dell’ordinazione avvenuta 50 anni fa.

(Foto: Comitato festeggiamenti Onigo – Foto Ottica Comaron).
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