Pederobba, fumavano spinelli dentro l’eremo di Sant’Elena a Onigo: il sindaco sceriffo stana i due giovani “profanatori”

Da diverso tempo si intrufolavano, scassinando gli infissi, nell’eremo di Sant’Elena a Onigo e nella vicina casetta, abitata un tempo dai frati, e finalmente sono stati assicurati alla giustizia.

Responsabili di quella che il sindaco di Pederobba ha definito “la profanazione di un luogo sacro” due ragazzi di origine marocchina che hanno dimostrato di non aver nessun rispetto per un luogo dal grande significato storico e religioso per la comunità della frazione del Comune di Pederobba.

“La scorsa settimana il custode mi ha chiamato per dirmi che questi giovani avevano addirittura preso dei materassi dalla casetta per portarli all’interno della chiesetta adiacente, consumando bevande e alimenti e lasciando tutto in disordine – spiega Marco Turato, sindaco di Pederobba – D’accordo con la polizia locale e i carabinieri, ho fatto installare una fototrappola nel luogo con la speranza di identificare i soggetti”.

“Sabato pomeriggio il custode mi ha chiamato ancora per dirmi che i ragazzi erano stati di nuovo sul posto – prosegue il primo cittadino – Allora ho deciso di recarmi personalmente all’eremo, insieme al custode e ai suoi figli, per verificare la situazione: ho trovato delle bottiglie di alcolici e dei mozziconi di probabili spinelli in tutti i locali e all’interno della chiesetta”.

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Sabato sera la figlia del custode, che abita nelle vicinanze dell’eremo, ha chiamato il sindaco Turato per chiedergli se nel pomeriggio, durante il sopralluogo, avesse lasciato una luce accesa perché in quel momento (erano circa le ore 23.15) la donna stava vedendo della luce provenire dalla casetta.

“A quel punto le ho detto che mi sarei recato sul posto per verificare se ci fossero delle persone – prosegue Marco Turato – Ho chiamato quattro amici e ci siamo trovati all’eremo insieme al custode e alla figlia. Una volta entrati, abbiamo sentito dei rumori provenire dal piano superiore, siamo saliti e abbiamo trovato nascosti sotto i letti due ragazzi del posto di origine marocchina. Ho chiamato subito i carabinieri di Pederobba che sono arrivati immediatamente”.

“Nel mentre uno dei due giovani continuava a chiedermi insistentemente di andare in bagno e io gliel’ho negato perché immaginavo che dovesse nascondere delle sostanze stupefacenti – continua – I carabinieri, infatti, hanno trovato uno spinello nascosto e successivamente ho chiamato il parroco di Onigo, don Luigi, per informarlo di aver finalmente trovato chi profanava quel luogo sacro, tanto caro alla comunità di Onigo”.

Ieri mattina, domenica 18 ottobre, il sindaco di Pederobba si è recato in caserma per la denuncia.

“Quello che mi ha fatto arrabbiare – conclude il sindaco Turato – è che dei ragazzi maggiorenni, oltre ad aver danneggiato delle cose, lasciando immondizie dappertutto, non abbiano avuto rispetto per un luogo sacro. Mi fa male che questo sia stato fatto da persone che non hanno nulla a che fare con la religione cattolica, un aspetto che ho fatto presente anche a loro”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it),
(Foto: Comune di Pederobba).
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