“Grazie don Paolo!”, il paese saluta l’amato parroco. Attesa per l’arrivo di don Lino

Don Paolo Bonato

A fine settembre è stata data la notizia della nomina del nuovo parroco per le parrocchie Santi Pietro e Paolo di Pederobba e Santa Maria e San Zenone di Onigo.

Si tratta di don Lino Bertollo, che in precedenza aveva ricoperto l’incarico di parroco delle parrocchie San Donato vescovo e martire in Gardigiano di Scorzè e San Nicola vescovo in Peseggia di Scorzè.

Nei giorni scorsi la comunità di Pederobba ha salutato don Paolo Bonato, che ha lasciato l’ufficio di parroco per raggiunti limiti di età.

In tanti hanno dato il loro contributo per organizzare il saluto a don Paolo: i gruppi pastorali sotto il coordinamento del Consiglio Pastorale, gli Alpini, la Banda Musicale di Pederobba, la Pro Loco, le donne che hanno preparato le torte, le attività del paese e tutte le persone che hanno dato un contributo economico per il regalo e la festa.

Grande la gratitudine dei pederobbesi nei confronti di don Paolo, nominato collaboratore pastorale della parrocchia Cattedra di San Pietro in Maerne di Martellago.

“Ciao Don Paolo – commentano dalla Pro Loco di Pederobba -. Vogliamo che da parte nostra ti giunga un grazie grande grande per quello che hai fatto per la nostra comunità e per quello che siamo riusciti ad apprendere dal tuo esempio. Te ne siamo sinceramente riconoscenti. È stato molto piacevole fare questo viaggio insieme a te, ora le nostre strade si dividono e con tutto il cuore ti auguriamo che la tua sia una strada di pace, di serenità e finalmente anche di meritato riposo”.

“Abbiamo salutato il nostro caro don Paolo – si legge in una nota della Banda Musicale di Pederobba – nella sua ultima celebrazione a Pederobba. Siamo felici di averlo avuto nella nostra comunità tutti questi anni, è sempre stato un grande appassionato di musica e canto e ha sempre apprezzato la nostra attività. Non c’era giorno migliore per farlo dunque, quello della nostra Santa Patrona Santa Cecilia. Buon proseguo di avventura”.

“Le sue omelie non sono mai state scontate – ricorda il professor Giancarlo Cunial -, lagnose, formali. Le sue parole hanno avuto un fondamento teologico eccellente e sono state per me in molte occasioni una guida umana e pastorale di rilievo. Severo (come dev’essere un prete) eppure paterno, chiaro nella dottrina, sinceramente volto all’ascolto e alla carità cristiana”.

In un’intervista concessa a Qdpnews.it – Quotidiano del Piave all’inizio del 2022, don Paolo non aveva nascosto le sue preoccupazioni per il periodo post pandemia.

“La mia preoccupazione principale è che ci si lasci impressionare troppo dalla pandemia e che ci si chiuda al pensiero di un Dio che salva – diceva don Paolo riferendosi agli affetti del Covid -. Mi preoccupa l’angoscia che tanti portano in sé, non avendo questo punto di riferimento che era piuttosto marcato nei decenni passati, quando si pregava in tempo di difficoltà. Molti hanno perduto il senso della vita, il perché siamo a questo mondo, soprattutto i giovani ma anche tanti anziani hanno perso lo smalto della fede. A loro pare che la morte sia l’abisso: non hanno speranza, questo è il grosso problema principale”.

“Questa chiusura verso Dio – continua – porta alcuni a chiudersi nelle case e per i più giovani a perdere il gusto della vita. Hanno pochi contatti e alcuni relativizzano il valore stesso della vita e, collegandosi alla pigrizia che sta dentro di noi, abbandonano la frequenza alla messa in chiesa e, per alcune famiglie, anche al catechismo”.

“In questi due anni alcune persone – conclude -, troppo preoccupate per i loro anziani, mi chiedevano di non andarle a trovare in casa ma in genere vengo accolto volentieri perché mi vedono armato di bottiglietta sanificatrice e di mascherina. Poi parlo da lontano, chiedo permesso e sto distante. Si vedono pochi giovani in giro: prima di tutto c’è un problema di natalità, che è crollata, e poi i ragazzi sono a presenza alterna e non prendono mai una decisione ultimativa. Spesso neanche i genitori hanno preso una decisione seria se non quella di lasciarsi inviluppare dalle cose da fare”.

Il saluto a don Luigi Mattiazzi

La scorsa domenica la comunità parrocchiale di Onigo ha salutato don Luigi Mattiazzi, parroco della parrocchia di Santa Maria e San Zenone dal 1995, che è stato nominato collaboratore pastorale delle parrocchie Tutti i Santi in Roncade, San Giovanni Battista in Biancade e San Nicola vescovo in Vallio di Roncade.

Lo scorso mese di giugno don Luigi aveva festeggiato il 50esimo anniversario di sacerdozio insieme ai suoi parrocchiani. 

(Foto: Pro Loco e Banda Musicale di Pederobba – Parrocchia di Onigo).
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