Incidenti stradali che coinvolgono ungulati: la parte a ovest della Sp26 è il tratto a maggior rischio

Il tema degli incidenti stradali provocati da animali è un problema che interessa da sempre anche l’Alta Marca Trevigiana e rispetto al quale le diverse amministrazioni comunali cercano di individuare delle soluzioni con l’obiettivo di ridurre il più possibile questo fenomeno.

L’argomento in questione è stato analizzato anche nell’indagine del 2019 sulla problematica della mortalità della fauna selvatica da infrastrutture lineari nella Riserva Alpina numero 18 di Pederobba, commissionata dall’Associazione Nazionale Libera Caccia-Regione del Veneto, sezione di Treviso e circolo comunale di Pederobba in collaborazione con la Riserva Alpina numero 18 di Pederobba.

Il dottore naturalista Giovanni Morao ha eseguito l’indagine nella quale è presente un interessante studio che ha riguardato la raccolta dei dati storici dei casi di mortalità da infrastrutture avvenuti nell’area della Riserva Alpina, la creazione di un database, la raccolta dati in opera dei casi di investimenti stradali di fauna selvatica, l’individuazione dei tratti stradali maggiormente interessati dalla problematica e l’individuazione delle possibili soluzioni da mettere in pratica per ridurre il problema.

I dati dell’archivio provinciale dei sinistri stradali mostrano un aumento negli anni dei casi di incidente: dopo un picco nel 2006 e un progressivo calo fino al 2012, da questa data al 2019 si è passati da uno caso a 13 del 2018, con il massimo del 2018.

I dati mostrano un incremento nel numero di individui di cinghiale a causa del coinvolgimento di tre animali nello stesso incidente, primo caso multiplo denunciato per la Riserva Alpina numero 18.

Dal 2013 ad oggi sono aumentati i casi di coinvolgimento di cervo reale, seguendo parallelamente la sua espansione e aumento della popolazione nell’area di studio.

Sono stabili invece i casi di capriolo, dove si è rilevato un netto incremento dal 2012, con un picco del 2016 con 11 individui, stabilizzandosi sui 5/6 capi annui con una media di 3.9 capi annui.

Dall’analisi dei dati degli investimenti risulta inoltre che il 70% degli animali investiti riguarda individui maschi e il 67% sono individui adulti.

Dai dati raccolti dagli agenti provinciali, si delineano i momenti di maggior accadimento dei sinistri con la fauna selvatica che coincidono con i mesi primaverili e autunnali.

La Sp26 e la Sr348 sono le strade che da sole provocano il 68,1% di tutti gli incidenti stradali con ungulati rilevati dagli agenti incaricati, e quindi con danni agli autoveicoli coinvolti, e il 69% dei dati ricavati nello studio in tutta la Riserva Alpina numero 18 di Pederobba.

Sono tre i tratti dove avvengono il maggior numero di incidenti stradali con la fauna selvatica: sulla Sp348 all’altezza del chilometro 32.7 (6 casi), al chilometro 33.7 (4 casi) e al chilometro 27.3 (3 casi), sulla Sp26 all’incrocio tra via San Martino-via Caolonga (4 casi) e il tratto dall’incrocio con via Castelli e il confine con il Comune di Cavaso del Tomba (18 casi).

In tutte le altre situazioni si sono verificati casi singoli o con due individui mentre nel tratto del chilometro 27.3 della Sr348, all’altezza dell’abitato di Levada, sono stati segnalati due casi nella zona sotto il cavalcavia.

Il tratto a maggior rischio in assoluto è la parte più ad ovest della Sp26: qui si conta il maggior numero di incidenti stradali di tutto il territorio.

Altri tratti appaiono interessati dal fenomeno, anche se con una criticità minore: si tratta di strade secondarie che attraversano aree agricole e semi naturali.

Via Curogna registra quattro incidenti con la fauna selvatica e nel tratto subito prima dell’omonimo abitato, provenendo da Onigo di Piave, oltre agli incidenti accaduti si sono registrate numerose segnalazioni di animali in attraversamento o nelle aree limitrofe alla carreggiata.

L’Sp84, via Cavasotta e via Boschi presentano tre incidenti stradali denunciati ciascuna.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati