“La statua della Madonna lacrima ancora”. Continuano le apparizioni di Maria a Paola Albertini: “Più rosari pregherete e più se ne andrà questo Coronavirus”

Non chiamatela veggente, medium o santona perché Paola Albertini, ex insegnante di musica di Pederobba che da anni dice di assistere alle apparizioni della Madonna, si ritiene solo una persona semplice che ha avuto la fortuna di conoscere i messaggi di “Maria Regina degli Angeli Custodi”.

Albertini ha aperto le porte della sua casa alle telecamere di Qdpnews.it per raccontare come vive il “dono” che ha scoperto tanti anni fa, e che le ha permesso di incontrare migliaia di persone che, anche grazie al suo aiuto e alla sua preghiera, si sono avvicinate dopo tanto tempo alla fede in Cristo.

A chi l’ha definita una “guaritrice”, dice che ad agire è direttamente la Vergine e non lei in persona che, eventualmente, è solo uno strumento nelle mani di Dio.

Da anni guida gruppi di preghiera sul Monfenera, il monte sopra Pederobba, e nel periodo invernale da un po’ di tempo si trova nella chiesa di Alano di Piave (come farà anche sabato 4 dicembre alle 16.30) per la recita del Santo rosario e l’apparizione della Madonna proprio alla stessa Albertini.

La Chiesa è molto prudente rispetto alla vicenda che la riguarda e non si esprime, ma un sacerdote padovano, don Bruno Bevilacqua, è in contatto con lei e partecipa alle preghiere comuni il giorno 4 di ogni mese.

Il clero sembra non abbia voglia di incontrarla e sul Monfenera sono state tolte la Santa messa e le confessioni, un aspetto che Albertini ha accettato come “prova d’amore” verso il Signore, anche se rimane un grande sacrificio perché in molti casi, proprio durante le apparizioni sul monte, scattava la conversione in persone che non frequentavano le chiese da molti anni.

“Da 35 anni assisto alle apparizioni di ‘Maria Regina degli Angeli Custodi’ – spiega Albertini – Io ho chiesto come mai questo nome e perché sia venuta da me, visto che non avevo niente da offrire, e Lei mi ha detto ‘per la tua disponibilità’. Per quanto riguarda il nome, invece, ha detto che l’Angelo Custode i grandi se lo sono dimenticato e ai piccoli non viene insegnato. Durante la prima Guerra mondiale la Madonna è apparsa a dei soldati sul Monfenera dicendo ‘Coraggio figlioli, presto ritornerete nelle vostre case’, e così è stato”.

Il Monfenera è proprio il monte in cui si dice che Maria sia apparsa a questi giovani e Albertini precisa che tutto è documentato nella Curia di Treviso e nella chiesa parrocchiale di Onigo.

La donna è conosciuta anche per la statua della Vergine che lacrima da tempo, fenomeno che Paola e il suo gruppo di preghiera dicono di poter testimoniare con video e immagini.

Ha cominciato a piangere dal 5 giugno 2021 e io con Lei – precisa – Piange perché il mondo non è messo bene. Non siamo più buoni gli uni con gli altri, se possiamo ‘scannarci’ lo facciamo. Non ci sono più quella generosità, quella spontaneità e quella bontà che, quantomeno, o si mascherava o era vera, ma insomma almeno si vedeva qualcosa. Adesso non si vede altro che cattiveria. Prima la statua era sopra il ‘Monte Santo’ (Monfenera) e ho deciso di portarla qui in casa perché deve essere tenuta sotto controllo da me perché poi dovrà essere analizzata”.

Tante persone, non solo in Europa ma anche negli Usa, hanno conosciuto l’ex insegnante di musica e Albertini dice che molte di loro sono guarite da malattie dopo che lei aveva usato un semplice Crocifisso e un Rosario filippino che poneva sopra le parti malate, senza trascurare la costante preghiera per loro.

“Noi non riusciamo a capire la grandezza del Signore – spiega la donna – perché invece di prostrarci ai suoi piedi ce ne andiamo. No, non dobbiamo essere così indifferenti! Io non sono nessuno: è Gesù che fa, è tutto Lui che fa. Durante l’inverno non andiamo più a pregare sul Monfenera, non tanto per me ma per le persone anziane che non possono prendere freddo. Allora, su ordine del vescovo di Padova che ha nominato un sacerdote come trait d’union tra quest’opera e la Curia padovana, ci rechiamo nella parrocchia di questo prete”.

Verso i mesi di aprile e maggio, salvo maltempo, Paola torna a pregare sul Monfenera insieme al gruppo di persone che la sostiene.

“Io mi alzo alle tre o alle quattro del mattino a pregare – conclude -, anche se sto male. La preghiera è indispensabile, specialmente durante questa pandemia. Infatti la Madonnina ha detto: ‘Più rosari voi pregherete e più se ne andrà questo Coronavirus’. Poi sono importanti la frequenza ai Santi Sacramenti, la confessione settimanale, il Santo rosario con le Litanie Lauretane e la Santa messa, almeno quella domenicale. Più noi preghiamo meglio è”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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