Notevole calo di produzione dei marroni del Monfenera, parla il presidente dell’associazione Lucio Bresolin

Non bastasse l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, che ha avuto un ruolo determinante nella cancellazione o quantomeno nel ridimensionamento degli appuntamenti messi in calendario dalle varie associazioni che hanno l’obiettivo di impreziosire la visibilità del proprio prodotto, che anche quest’ultimo ha subito i capricci di un clima che sembra accompagnare un anno da dimenticare sotto tanti aspetti.

Cancellata o quantomeno proposta in forma decisamente ridotta, come altri appuntamenti nel Comune, la tradizionale (45 anni di continuità) “Festa dei Marroni del Monfenera”. Una manifestazione che ha avuto decise ripercussioni sulla vendita di quello che rimane il frutto per antonomasia dell’autunno, ovvero il “marrone”. Quest’ultimo ha subito quest’anno almeno nella zona principe di coltivazione, come il Monfenera, un notevole calo di produzione.

“Nel periodo di fioritura (giugno e luglio) il clima non si è rivelato favorevole nella fase di crescita del prodotto, tanto che la produzione ha subito un notevole calo” conferma il presidente dei produttori dei “Marroni del Monfenera”, Lucio Bresolin (nella foto).

Un quantitativo ridotto, dai normali 350 quintali registrati negli anni migliori ai 200 la previsione per quest’anno, anche se la raccolta ha subito un sensibile ritardo rispetto agli anni scorsi.

“Rispetto ai marroni che arrivano dai castagneti del Monfenera, in quelli radicati nella Pedemontana (Cavaso-Monfumo-Possagno) la previsione è decisamente migliore per quanto concerne la produzione” sottolinea il presidente Bresolin.

Un prodotto che ha trovato la sua giusta dimensione e visibilità con il riconoscimento del marchio Igp grazie al lavoro sul “campo” dei castanicoltori, in sinergia con le istituzioni locali e regionali, nel centrare un obiettivo che ha rilanciato definitivamente sul mercato il prestigioso frutto autunnale pedemontano.

Una vetrina importante si è rivelata la “Festa dei Marroni” che da parte sua si è affermata ulteriormente con il premio “Italive” come miglior evento dell’anno, promosso da Codacons, ospite nel Padiglione della Coldiretti, all’Expo di Milano 2015, e ultimo in ordine di tempo il riconoscimento il premio nazionale “Sagra di Qualità” 2019 conferito a una delegazione della Pro Loco a Roma nell’aula del Senato.

“Per quanto concerne la vendita del prodotto, in assenza della manifestazione principe opereremo sui solti canali di commercializzazione, in primis con l’Opo Veneto di Zero Branco, del quale siamo soci. Nel contempo siamo in contatto con i ristoratori della zona e poi ci attrezzeremo con la Pro Loco per la vendita del crudo per due domeniche (18-25 ottobre) nell’area prospicente un centro commerciale sulla Feltrina” conclude il presidente dei Produttori, Lucio Bresolin.

L’associazione produttori del Marrone del Monfenera Marca Trevigiana conta 120 soci, che conferiscono il prodotto nella struttura localizzata nella zona industriale di Pederobba, dove il marrone viene lavorato.

Inizialmente con la vagliatura per la scelta delle varie pezzature, per poi concludersi con la “novena”, un bagno salutare di nove giorni nella apposite vasche, prima dell’asciugatura definitiva a terra sulla pavimentazione riscaldata, in attesa del confezionamento per la vendita.

(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto: Lucio Bresolin).
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