Pederobba, ieri le premiazioni del concorso di poesia “Onigo Mura Bastia”. Bonetto (Circolo San Bastian): “La cultura sia il fulcro della ripartenza”

Il Parco di Villa Opere Pie d’Onigo a Pederobba ha ospitato ieri, domenica 12 settembre, le premiazioni della VI edizione del premio-concorso di poesia “Onigo Mura Bastia”, a cura del circolo di ricerca storico culturale “San Bastian”.

Presenti all’evento, impreziosito dall’intervento musicale del fisarmonicista Gianmarco Comaron, il vicesindaco Sabrina Moretto, l’onorevole Raffaele Baratto, il presidente delle Opere Pie d’Onigo, il professor Agostino Vendramin, il parroco don Paolo Bonato e alcuni alpini di Pederobba con il capogruppo Marcello Marchese.

Ben 451 le persone che hanno partecipato al concorso di poesia, con concorrenti anche dall’estero e un’incoraggiante presenza di giovani.

Il tema ricorrente di molte poesie è stato l’esperienza con il Covid-19, ma non sono mancati riferimenti al Carnevale durante la pandemia, alla condizione degli anziani, al temporale, ai luoghi che ricordano le comunità di provenienza degli autori e alle tradizioni di un tempo.

I vincitori della sezione “Poesia in lingua italiana” sono Roberto Velardita di Venezia, Marco Laratro di Foggia e Giulia Zoso di Ferrara; hanno ottenuto la menzione Umberto Druschovic di Aosta, Antonio Girardi di Rosà ed Elisabetta Liberatore di Pratola Peligna (L’Aquila).

I vincitori della sezione “Poesia in lingua veneta” sono Nerina Poggese di Cerro Veronese e Ivano Chistè di Mattarello (Trento), mentre hanno ottenuto la menzione Luigino Bravin di Conegliano, Sergio Gregorin di Turriaco (Gorizia) e Fulvia Lot di Moriago della Battaglia.

Menzione speciale per Annalisa Pasqualetto Brugin di Mestre e Floriano Sartor di Cavaso del Tomba.

Non sono mancati i riconoscimenti per gli autori giovani: Sara D’Aniello (Latina), Enea Bionda (Monte Carasso Bellinzona), Alice Azario e Giovanna Castellan (Faedis, Udine).

La poesia non si è fermata – ha affermato il vicesindaco Moretto -. È bello sentire che ne sono arrivate tante. La poesia è stata una via di fuga in questo anno e mezzo di pandemia e ci ha aiutato a straviarci. La poesia riunisce le persone e finalmente ci rivediamo, anche se con le mascherine. Grazie al circolo culturale San Bastian, alla segreteria del Comune di Pederobba, agli alpini e a tutte le persone che hanno lavorato per questo concorso. Viva la poesia, viva il circolo San Bastian”.

“Siamo orgogliosi di essere giunti alla sesta edizione – ha commentato Federico Bonetto, presidente del circolo culturale ‘San Bastian’ -. Ci siamo ritagliati un piccolo spazio nel panorama dei concorsi letterari italiani e il motto che ci accompagna, come dice il professor Sergio Ramon, fondatore di questo premio, è ‘Umili e onesti’. Siamo grati a tutti i partecipanti per le loro opere: non è stato facile il compito della giuria, specialmente in questi mesi di pandemia”.

Mai come in questo momento la cultura deve essere il fulcro della ripartenza – ha concluso -. Per taluni la cultura è un lusso, per noi è una necessità perché non è un bene superfluo o rinunciabile. Senza la cultura non si possono costruire progetti, pensare al futuro o avere delle speranze. La cultura ci libera dagli egoismi e dai pregiudizi: non è una fonte di spese ma un investimento anche a lungo termine. Un concorso letterario come il nostro è un volano con risultati che non sono immediati ma che si vedranno nel futuro. Qualcuno è arrivato a Pederobba, magari non sapeva dove fosse”.

L’onorevole Baratto, al quale è stato affidato il compito di premiare la poesia che ha vinto la sezione in lingua italiana, si è complimentato con il circolo culturale “San Bastian” per il grande lavoro fatto, senza dimenticare che queste manifestazioni aiutano a far conoscere la comunità di Pederobba e i suoi personaggi, anche quelli meno conosciuti ma comunque fondamentali per la conservazione delle tradizioni della comunità pederobbese.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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