“La rotatoria sulla strada regionale 348 Feltrina, di raccordo con il nuovo centro commerciale nell’area dell’ex fungaia, semplicemente non si doveva fare”: con questa frase lapidaria, che esprime la massima contrarietà nei confronti dell’opera, la lista di minoranza in Comune a Pederobba, “Il Bene in Comune”, ha manifestato la sua opposizione alla realizzazione della rotatoria.
La rotatoria in questione, infatti, è stata oggetto di accese controversie tre chi la riteneva assolutamente necessaria e chi l’ha sempre considerata un’opera non indispensabile e, secondo le visioni più ostili, addirittura pericolosa.
“Si doveva seguire – spiegano i rappresentanti della lista “Il Bene in Comune” – quanto indicato nella valutazione di impatto ambientale (via) della provincia e dal nostro gruppo consigliare di minoranza che proponevano l’entrata da nord”.
“I ripetuti incidenti – proseguono i membri della lista di opposizione in consiglio comunale a Pederobba -, subito verificatesi nella nuova rotatoria, sono stati motivo di una variante che ha apportato qualche modifica e che, tuttavia, non ha comportato sostanziali novità rispetto al progetto ed alla realizzazione iniziale”.
“La rotatoria – aggiungono dalla lista “Il Bene in Comune” – rimane quindi con il suo deficit strutturale e la sua inadeguatezza, con raggi di curvatura molto accentuati, specie in immissione da Feltre-Belluno, costituendo inoltre un tappo alla fluidità del traffico. Permangono quindi un’elevata pericolosità e gravi rallentamenti al traffico, già presenti ancor prima di attivare la struttura commerciale, figuriamoci dopo”.
“Va infine ricordato – conclude l’opposizione di Pederobba – che la rotatoria è stata approvata dall’amministrazione comunale di Pederobba attraverso l’adozione del piano urbanistico attuativo. L’amministrazione stessa, pertanto, non può certo scaricare su altri le proprie responsabilità in merito a questa scelta sbagliata, che la recente variante certo non risolve, e contraria al pubblico interesse”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: “Il Bene in Comune”).
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