Successo per il primo evento in occasione dei 90 anni del Gruppo Alpini di Pederobba. Le Penne Nere ricordano Giuliano Bardin, l’alpino più anziano

Lo scorso sabato 17 settembre, in occasione del 90esimo di fondazione del Gruppo Alpini di Pederobba, nella palestra della scuola elementare di Pederobba è stato presentato il libro “Cuori d’acciaio. L’epopea degli Artiglieri nella Battaglia d’Arresto tra il Monte Tomba e il Monfenera – Novembre 1917”.

Il “Coro Voce Alpina” ha impreziosito la serata, alla quale hanno partecipato le Penne Nere di Pederobba con il capogruppo Marcello Marchese, il sindaco Marco Turato, l’onorevole Raffaele Baratto, l’assessore pederobbese e consigliere provinciale Fabio Maggio, il consigliere comunale Alex Putton, il Generale Erdelyi in rappresentanza degli Artiglieri di Vittorio Veneto, e i due presidenti emeriti della Sezione Ana di Treviso, Ivano Gentili e Raffaele Panno.

“L’evento è andato bene e c’è stata una buona partecipazione – commenta il capogruppo Marchese – I prossimi appuntamenti saranno sabato 1° ottobre con il concerto con due cori alpini nella Chiesa Parrocchiale di Pederobba e domenica 6 novembre con la sfilata in via Roma a Pederobba, la Santa messa e un momento conviviale per festeggiare con le nostre famiglie e tutti gli amici e i sostenitori del Gruppo Alpini di Pederobba”.

Marchese ha voluto ricordare anche Giuliano Bardin, l’alpino più anziano di Pederobba, mancato la scorsa settimana all’età di 90 anni.

“È venuto a farci visita in sedia a rotelle nella nostra sede all’ultima ‘Festa dei Omi’ – aggiunge il capogruppo delle Penne Nere di Pederobba – Lo ricorderemo sempre con il sorriso. Partecipava volentieri ai nostri incontri ed eventi e aveva un forte attaccamento nei confronti del Gruppo Alpini di Pederobba”.

Il libro presentato sabato sera è stato scritto da Maria Grazia Spoladore e Franco De Biasi.

“Nel novembre 1917 – si legge nelle presentazione – tra i paesi della Pedemontana del Grappa e sui rilievi montuosi del Monte Pallone, del Monfenera e del Monte Tomba, perno dell’estrema difesa italiana, si schierarono numerose le batterie dell’Artiglieria italiana con il compito di arrestare l’avanzata nemica. In più occasioni gli artiglieri delle batterie divisionali di piccolo calibro, con i pezzi avanzati in prima linea, presero parte confusi tra i fanti alle mischie dei combattenti ravvicinati per difendere e riconquistare con i moschetti i loro cannoni nelle trincee sommitali del Monte Tomba e del Monfenera”.

“Come in un antico mosaico ridotto in frantumi – conclude -, attraverso i diari storici militari dei reparti impiegati, intrecciando le memorie dei combattenti con le motivazioni delle Medaglie al Valore Militare e una ricca serie di documentazione d’epoca e immagini inedite, gli autori hanno ricomposto gli episodi giornalieri dallo schieramento iniziale, fino all’esaurimento della prima fase dell’offensiva austro – germanica di fine mese”.

(Foto: Facebook).
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