15 mila euro alle famiglie bisognose con malati cronici: il bilancio annuale degli “Amici di Fabio Olivotto” 

Presentato il bilancio annuale degli “Amici di Fabio Olivotto” 

16 mila euro raccolti in un anno, di cui 1000 andranno all’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e 15mila a 63 nuclei familiari del territorio che convivono con un parente malato e con le conseguenze economiche che questo comporta. È quanto raccolto quest’anno dall’Associazione “Amici di Fabio Olivotto” fondata nel 2012 a Pieve di Soligo a pochi mesi dalla morte dell’omonimo calciatore pievigino colpito a 40anni da una grave forma di SLA, di cui oggi porta avanti la memoria unitamente ad un messaggio di solidarietà per chi come lui dovette affrontare la malattia. 

Lunedì all’auditorium Battistella-Moccia il presidente Antonio Maset ha riunito i rappresentanti dei Comuni di Pieve di Soligo, Nervesa, Farra di Soligo, Vidor e Refrontolo, così come molti altri amici dell’associazione, per fare il punto su quanto raccolto nell’ultimo anno. 

“Siamo orgogliosi di questo cammino fatto in undici anni dalla fondazione – ha commentato Maset – Nel complesso siamo riusciti a raccogliere 178mila euro, di cui 16mila solo quest’anno, a sostegno delle famiglie bisognose economicamente che devono affrontare la malattia di un loro caro. Le individuiamo grazie ai servizi sociali dei Comuni con cui si è creata una rete di solidarietà. Siamo consapevoli che il nostro aiuto sia una goccia nel mare, ma negli anni abbiamo capito che anche questa piccola goccia riesce a fare la differenza per molte persone. Lo scopo dell’associazione è stare vicino a chi soffre le conseguenze di una malattia come può essere la SLA, ma non solo. In passato abbiamo sostenuto realtà che si occupano di persone disabili e durante il Covid, quando non abbiamo potuto organizzare il torneo giovanile intitolato a Fabio e la nostra tradizionale cena natalizia di beneficienza, comunque non ci siamo fermati e abbiamo donato un elettrocardiografo ospedale di Conegliano. Le famiglie che assistiamo devono convivere con malattie rare, talvolta rarissime, che colpiscono anche i bambini con conseguenze devastanti non solo per il malato, ma anche per tutto il suo nucleo famigliare. La malattia ti può stravolgere, e può fare tabula rasa delle relazioni famigliari e sociali”. 

Ieri sera all’auditorium erano presenti sia i membri di alcune famiglie che in passato hanno beneficiato del sostegno dell’associazione, ma anche diverse autorità fra cui il consigliere Aia (Associazione Italiana Arbitri) Fabio Brescacin, l’assessore alle politiche sociali del comune di Pieve di Soligo Tobia Donadel, il sindaco del Comune Refrontolo Mauro Canal, il sindaco di Vidor Mario Bailo, il consigliere regionale Alberto Villanova, l’assessore allo Sport del comune di Farra di Soligo Manuela Merotto e l’assessore ai servizi sociali di Nervesa della Battaglia Giorgia Martignago

“Queste associazioni sono fondamentali per le nostre comunità – ha sottolineato Villanova – Seguo da anni gli ‘Amici di Fabio Olivotto’ nel loro impegno dedicato memoria di un grande personaggio dello sport pievigino organizzando fra le altre un campionato di calcio giovanile per raccogliere fondi. Anche durante la pandemia questo gruppo di amici ha lavorato incessantemente per sostenere le famiglie in difficoltà dimostrando il grande cuore che anima le associazioni del nostro territorio”. 

“Agli amici di Fabio Olivotto va il merito di avere creato negli anni una sinergia preziosa con i servizi sociali che consente di individuare le famiglie beneficiare delle donazioni sostenendo persone che non hanno accesso o non possono accedere ad altri aiuti – ha commentato l’assessore Donadel. Le conseguenze economiche della malattia spesso vengono trascurate dimenticando che curarsi costa, e molto, specie se si tratta di cure specifiche che non sono passate dal servizio sanitario nazionale. Questo gruppo di amici dunque riesce ad arrivare dove il pubblico non arriva svolgendo un attività preziosa per la nostra comunità e per quelle degli altri comuni coinvolti dalla loro iniziativa”.

Era presenti ieri al Battistella-Moccia anche la sorella di Fabio, Mara Olivotto che oggi si fa testimone della difficoltà che una famiglia deve affrontare dopo la diagnosi del proprio caro e di come la malattia stravolga non solo la vita del malato, ma anche quella di chi gli sta accanto, in un processo lento e inesorabile che troppo spesso genera isolamento e solitudine

“Era il 1 novembre del 2003, di domenica, quando ci arrivò la diagnosi – racconta Mara Olivotto –  La malattia che colpì mio fratello fu per noi  un fulmine a ciel sereno che improvvisamente interessa tutti gli aspetti della tua vita, può colpire l’apparato respiratorio o locomotorio con conseguenze diverse per ogni persona. Piano piano non riesci più a muoverti, respirare e mangiare. Dietro ad una persona malata ci vuole un’equipe di medici e una famiglia che trova di fronte ad un malato colpito dalla SLA in forma grave spesso non sa cosa fare, necessità di ausili, psicologi, per sé e per il malato che subisce l’arresto del proprio corpo che man mano non ti risponde più. Questo gruppo di amici per Fabio è stato fondamentale, forse non avrebbe vissuto così a lungo se non ci fossero stati con il loro supporto”. 

(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata)
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