Al microfono con Stefano Busolin: l’esperienza decennale in Ascotrade del presidente uscente

“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale, è il coraggio di continuare che conta”: una citazione di Winston Churchill con cui Stefano Busolin, presidente uscente della compagnia di vendita d’energia elettrica Ascotrade, ha scelto di riassumere la propria esperienza, giunta alla conclusione dopo 10 anni.

Intervistato durante l’Antica Fiera di Santa Lucia, sullo stand di Qdp, ha raccontato come la filosofia del “continuare” sopracitata, tipica dell’imprenditoria veneta, abbia portato Ascotrade a fare notevoli passi avanti nei confronti di sostenibilità sia intesa a livello economico, sia ecologico, sia sociale, senza perdere il naturale legame dell’azienda con il territorio.

I binari sui quali il presidente Stefano Busolin afferma di aver condotto l’azienda sono due: un bilancio competitivo e ordinato in un mercato piuttosto “battagliero” e al contempo un ritorno diretto del valore al territorio.

Due binari che, secondo l’imprenditore, avrebbero trovato un vero vantaggio nella loro unione: “I player nazionali ci avrebbero obbligato a fare grossi investimenti pubblicitari e attività commerciali pesanti dal punto di vista economico. Noi abbiamo scelto la strada di attaccarci al territorio, ritornando una fettina della nostra ricchezza a chi ne aveva bisogno”.

Parlando di dati, in attesa del bilancio corrente nel 2020, Busolin dichiara una cifra pari a 150 milioni di utili in dieci anni, ricordando l’iter di questi valori che dalla società controllante passano poi ai comuni.

Questo dialogo con il territorio, a cui come Qdp abbiamo partecipato in molti dei Comuni di competenza, ha toccato in modo particolare il tema della sostenibilità ambientale: sono d’esempio le 157 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e ibridi prima a Treviso e poi in Provincia (saranno 197 in totale in Veneto), conseguenza dell’accordo dell’azienda con la milanese Be Charge, e il progetto “La fabbrica dell’aria” che consiste nel tentativo di riqualificare alcune zone tramite la piantagione di una certa quantità di alberi, anche in quartieri dove questo aspetto non è mai stato considerato.

La solidarietà di Ascotrade, dal racconto di Busolin, si è concretizzata anche per quanto concerne il sociale, come per quanto ha riguardato il progetto “Mi piace di cuore”: l’invito, tramite l’acquisto di materiali e attrezzature sportive a Treviso città e provincia, a giovani disabili a praticare lo sport nonostante le effettive difficoltà. Nel raccontare questo aspetto, Stefano Busolin ricorda l’esperienza dei primi due anni di Bebe Vio, inizialmente scelta dall’azienda come testimonial e lanciata nell’internazionalità dopo l’esperienza in Brasile.

“L’azienda – afferma il presidente Busolin – ha assunto una logica di questo tipo, investendo anche e soprattutto in iniziative come queste, perché oltre alla solidarietà con il territorio, nell’essere green c’è un effettivo e premiante ritorno economico e in termini di visibilità a lungo termine”.

La soddisfazione più grande è stata veder crescere l’azienda, ma direi che mi è piaciuto molto anche il lavoro che abbiamo fatto per far crescere le persone dentro l’azienda: si possono avere tutte le idee del mondo, ma poi bisogna ringraziare chi le mette in pratica”.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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