Al via il premio Giuseppe Toniolo 2024, tutto pronto per la nona edizione del concorso

Al via il premio Giuseppe Toniolo 2024, tutto pronto per la nona edizione del concorso

In linea con il tema generale della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024, “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”, e con i contenuti della XXI Settimana Sociale della diocesi di Vittorio Veneto, incentrati su “Democrazia è partecipazione”, la nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo rende omaggio nella sua ispirazione a uno dei motivi fondamentali del pensiero e dell’azione del grande economista e sociologo cattolico Giuseppe Toniolo, promotore delle Settimane Sociali nel nostro Paese, a partire da Pistoia nel 1907.

“Partecipare alla costruzione del bene comune: tra democrazia e sociale, la lezione per l’oggi del beato Giuseppe Toniolo” è infatti il titolo del concorso 2024, sempre legato alla figura dell’insigne docente trevigiano (1845 – 1918) salito agli onori degli altari nel 2012, le cui spoglie mortali sono custodite nel Duomo di Pieve di Soligo.

La partecipazione è un campo di azione plurale, collettivo, comunitario, vitale, generativo, espressione di un “noi comunitario”, dove nessuno deve sentirsi escluso dalla possibilità di incidere nei processi cruciali per la difesa e la promozione del bene comune, e dove nessuno può chiamarsi fuori dalle responsabilità condivise. Proprio la lezione del Toniolo ci aiuta in questo percorso: nella sua visione, infatti, la democrazia cristiana è “quell’ordinamento civile nel quale tutte le tutte le forze sociali, giuridiche ed economiche, nella pienezza del loro sviluppo gerarchico, cooperano proporzionalmente al bene comune, rifluendo nell’ultimo risultato a prevalente vantaggio delle classi inferiori”. Essa è contraddistinta dall’interclassismo, dal ruolo chiave dei “corpi intermedi”, dal concetto di diritto coniugato con quello di dovere, dalla difesa dell’idea di libertà personale e privata, dalla forte caratterizzazione di valori spirituali. In questo senso, si può parlare di una teoria del primato del “sociale” sul “politico”: lo Stato è al servizio della persona e della società, non viceversa, e nella concezione tonioliana esso è radicalmente alternativo a ogni forma di istituzione assoluta dominante, autoritaria e centralista. Il modello effettivo è quello di riconoscere, tutelare, integrare la vita sociale partecipativa dal basso, rispettando tutte le varie autonomie sociali a partire dalla famiglia, proprio perché la società viene considerata “un sistema di gruppi naturali e storici, gerarchicamente sovrapposti e coordinati a unità”. Di qui la valorizzazione dei gruppi, delle associazioni professionali, delle autonomie territoriali, nell’ottica della sussidiarietà e della stessa cooperazione come apporto originale e qualificato alla vita economica delle realtà locali e dell’intera comunità.

In tutto questo risaltano la forza civile, sociale e politica e il valore fondamentale della partecipazione, per dare vita a processi di coinvolgimento, formazione e sensibilizzazione dei cittadini e dell’opinione pubblica in generale, da declinare con rinnovata convinzione e determinazione di fronte alla rassegnazione, al distacco, alla sfiducia verso la cosa pubblica, all’astensionismo divenuto segnale diffuso di stanchezza, rifiuto e protesta rispetto alla politica che non piace e non viene considerata utile. Riprendere in mano la lezione del Toniolo, oggi, significa andare alle radici di questa visione cristianamente ispirata, pienamente valida e attuale, per contribuire a rigenerare la partecipazione democratica nel nostro Paese.  

Ecco dunque il tema della nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo, concorso che nel suo livello nazionale “Pensiero” ha omaggiato negli anni personalità come l’arcivescovo Domenico Sorrentino l’imprenditore  Leonardo Del Vecchio, l’economista Stefano Zamagni, il giornalista Antonio Polito, le case editrici Ave e Vita e Pensiero, lo studioso Alberto Guasco e da ultimo l’intellettuale francese Jean de Saint-Cheron. A loro si affiancano le varie realtà culturali e sociali e i nomi di studenti e laureati del territorio regionale veneto e diocesano di Vittorio Veneto, per le sezioni “Azione & Testimoni” e “Giovani”, che sono stati insigniti del prestigioso riconoscimento, sempre più importante e riconosciuto in una sua dimensione nazionale.                       

La sezione “Pensiero” premia i lavori, le iniziative e gli esempi concreti di carattere scientifico, divulgativo o culturale che costituiscono un contributo significativo alla diffusione dell’attualità del pensiero del Beato Toniolo in riferimento al tema annuale. La sezione “Azione & Testimoni” premia persone, associazioni ed espressioni sociali che si sono distinte per esemplarità e concretezza nell’impegno di promozione del valore della cultura cristiana come realtà fondamentale e costruttiva della vita buona della comunità. La sezione “Giovani” riconosce l’attività svolta da giovanissimi e giovani, dai 15 ai 25 anni, che risiedono, studiano, lavorano o sono impegnati a livello ecclesiale e civile nel territorio della diocesi di Vittorio Veneto, e che siano ritenuti meritevoli per il loro originale apporto alla realtà del tema annuale, singolarmente o in gruppi e associazioni.

La data del 31 luglio 2024 segna il termine ultimo per la presentazione delle candidature per la selezione della nona edizione del Premio Giuseppe Toniolo, che avrà la cerimonia finale lunedì 7 ottobre 2024, alle ore 20.45, nell’auditorium comunale Battistella Moccia di Pieve di Soligo.

(Foto: Istituto diocesano Beato Toniolo).
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