Il giornalista Allam nel format social di Villanova: “La liberazione della Romano è un successo per i terroristi”

L’argomento della puntata di ieri, martedì 12 maggio 2020, del format social portato avanti dal consigliere della Regione Veneto Alberto Villanova, “L’aperitivo con Alberto”, ha avuto come focus il ritorno in Italia di Silvia Romano, la volontaria rapita 18 mesi fa in un villaggio del Kenya e liberata in una zona non lontana dalla capitale della Somalia.

A commentare insieme a Villanova quello che sembra essere l’argomento più discusso degli ultimi giorni, tralasciando l’emergenza Coronavirus, era presente Magdi Cristiano Allam, giornalista, saggista e politico egiziano naturalizzato italiano che da sempre si è espresso duramente nei confronti del terrorismo che, secondo lui, trova la sua genesi nell’Islam.

Un argomento delicato rispetto al quale diversi politici, uomini dello spettacolo e giornalisti hanno voluto esprimersi usando talvolta linguaggi ingiuriosi o portando avanti tesi argomentate esasperando all’inverosimile ogni dettaglio.

“È una straordinaria vittoria – ha commentato Allam – sul piano mediatico per i terroristi islamici somali di Al Shabaab avere una giovane donna italiana, europea, che dopo 18 mesi di prigionia, arriva in Italia, in Europa e parla bene dei suoi sequestratori. È un indubbio successo sul piano finanziario perché si parla di 4 milioni di euro concessi dal governo italiano come riscatto e 4 milioni di euro, in un Paese povero come la Somalia, sono una somma considerevole per acquistare armi con cui purtroppo perpetreranno altre stragi nei confronti di cristiani ma nei confronti anche di musulmani che non si sottomettono al loro potere”.

È uno straordinario successo sul piano del proselitismo islamico – aggiunge – perchè il fatto che lei abbia sostenuto, abbia chiarito e abbia ripetuto di essersi convertita all’Islam liberamente e spontaneamente, e che questo sia avvenuto durante la prigionia, durante il sequestro da parte dei terroristi islamici somali, per loro è un successo. Purtroppo, l’Italia si è fatta la cattiva fama, direi la pessima fama di essere un buon pagatore. In tutti i casi in cui ci sono stati dei connazionali sequestrati dai terroristi islamici lo Stato ha pagato e ha pagato profumatamente”.

“Gli ultimi due casi che riguardano sempre delle giovani cooperanti o volontarie – precisa Allam -, è accaduto in Iraq e in Siria, anche per questi sequestri furono pagati dei riscatti di circa 4 milioni di euro a ciascuna donna sequestrata. Per i terroristi sono cifre stratosferiche. È un errore grosso perché alimenta il terrorismo, incentiva la perpetrazione di stragi ed è oggi più che mai sentito in modo deprecabile dagli italiani perché, inutile nascondercelo, ci troviamo in un’Italia profondamente segnata dalle conseguenze economiche di una gestione che io definisco scellerata da parte del governo nazionale dell’emergenza legata all’epidemia di Coronavirus con centinaia di migliaia di imprese che non riusciranno ad aprire e con milioni di italiani che si sono impoveriti”.

“In questo contesto in cui gli italiani faticano a sopravvivere – conclude -, sapere che il governo italiano ha “regalato” 4 milioni di euro a dei terroristi islamici è un qualcosa che acuisce la rabbia degli italiani”.

In merito a questa ultima frase di Allam, Villanova ha risposto: “Facevi riferimento allo Stato italiano come un buon pagatore, all’estero probabilmente sì, ma in Italia ci ricordiamo che non vengono pagate le casse integrazioni già di marzo, sono due mesi. Quindi un buon pagatore in certi casi, in altri casi invece si dimentica dei propri cittadini”.

La tesi di Magdi Cristiano Allam è molto precisa e l’attacco al governo per aver alimentato le casse dei terroristi è chiara e ben argomentata.

L’argomento, molto delicato e spinoso, rischia di urtare la sensibilità di tanti musulmani che si sentono feriti dalle parole di chi accosta i terroristi alla loro religione e di chi, in festa per il ritorno di una giovane ragazza dopo mesi di prigionia, avrebbe preferito che non si spendessero altre parole per commentare la vicenda, concentrandosi solo sulla gioia di una figlia che ritorna dai suoi genitori.

La scelta di voler dare tutta questa mediaticità alla vicenda rischia quindi di fare ancora del male a Silvia e di inasprire sempre di più il clima in un Paese, l’Italia, già provato da una crisi sanitaria ed economica che ha messo in ginocchio un’intera nazione.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpenws.it).
(Foto: Facebook).
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