Antonio “Mondo” Bernardi è andato avanti. Cordoglio a Solighetto per la scomparsa dell’alpino più anziano. Pradella: “L’ultimo reduce che se ne va”

Un alpino con la A maiuscola”: queste le parole scelte da Aldo Pradella, capogruppo delle Penne Nere di Solighetto, per ricordare il reduce alpino Antonio Bernardi, detto “Mondo Bando”, che si è spento questa mattina all’età di 98 anni.

Difficile dimenticare i suoi occhi vispi durante la visita degli Alpini di Solighetto, avvenuta lo scorso 7 gennaio, in occasione del suo compleanno.

“L’amministrazione comunale di Pieve di Soligo esprime il più sincero cordoglio per la scomparsa dell’alpino Antonio Bernardi – commenta il sindaco Stefano Soldan -, il più longevo del Gruppo di Solighetto. Gli Alpini perdono un decano e con lui la memoria storica del periodo della Seconda guerra mondiale. Per molti anni, grazie al suo lavoro in paese, è stato un punto di riferimento per tutta la comunità di Solighetto. Lascia in tutti noi e nelle nostre comunità un vuoto profondo. Ai famigliari tutti giunga il nostro cordiale abbraccio”.

“L’ultimo reduce che se ne va – sottolinea il capogruppo Pradella – Finché ha potuto è sempre stato presente nelle nostre manifestazioni, soprattutto nelle cerimonie per l’anniversario della battaglia di Nikolajewka. Era orgoglioso di farlo e ci teneva davvero tanto al nostro Gruppo. È stato un uomo con un forte senso dell’Alpinità, una persona che le nuove generazioni dovrebbero prendere come esempio”. 

“Il suo sarà un funerale all’alpina – conclude – Visto che è stato un reduce, chiederò la presenza del Vessillo Sezionale (Sezione Ana di Conegliano) oltre ai gagliardetti dei Gruppi Alpini della zona, che saranno presenti alle esequie. Tutti gli Alpini di Solighetto sono vicini alla famiglia Bernardi in questo momento di dolore”.

Questa mattina il capogruppo Pradella si è recato dai familiari dell’alpino “andato avanti”, che da tempo era allettato, per porgere le condoglianze.

Classe 1924, Mondo ha vissuto le pagine più difficili della Seconda guerra mondiale ed è stato arrestato dai nazisti a Bassano del Grappa per essere poi deportato e internato in Germania tra il 1943 e il 1945.

Rientrato in patria, si è dedicato all’agricoltura, continuando a testimoniare alle nuove generazioni le atrocità vissute durante la guerra. 

Padre di Natalina e Gabriella, era vedovo e le sue passioni erano il gioco delle carte e la lettura, in particolare la narrativa alpina.

Aveva colpito molte persone la foto scattata in occasione del suo ultimo compleanno, dove l’alpino più anziano di Solighetto aveva apprezzato la torta con i colori della bandiera italiana e l’immancabile cappello con la penna nera fatto con il marzapane.

(Foto: Gruppo Alpini Solighetto).
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