Claudio Pilato e la passione viscerale per il judo, fondatore del Club pievigino e stella d’argento al merito sportivo del Coni

Il prossimo anno il Judo Club di Pieve di Soligo festeggerà i suoi 50 anni di attività, un risultato eclatante se si pensa che alla guida e sul tatami come insegnate, c’è sempre il suo fondatore il maestro Claudio Pilato.

La storia di Claudio Pilato

La storia di Pilato nello sport comincia in gioventù. Pratica l’atletica leggera a livello studentesco (salto in alto, salto in lungo, 100 metri piani) e ciclismo ottenendo ottimi risultati. Gioca anche a pallamano in serie B, con la “Tretretre” di Rimini. Nel 1964 inizia l’attività judoistica al Judo Treviso, rendendosi protagonista di diversi successi.

Nel 1975 fonda il Judo Club Pieve di Soligo e fino ad oggi insegna judo e difesa personale. Dal 1975 al 1978 insegna al Judo Club San Giacomo di Veglia. Nel 1978 fonda il Judo Club Valdobbiadene e insegna fino al 1990, e dal 1987 al centro di avviamento allo sport di Ponte della Priula. Dal 1977 al 1987 è arbitro di judo e dal 1983 al 1987 è presidente della Polisportiva comunale di Pieve di Soligo alla quale aderiscono 30 società sportive.

Nel 1991 fonda il Panathlon Club Pieve di Soligo e Quartier del Piave ed è presidente fino al 1995. Dal 1996 al 2004 è consigliere distrettuale del Panathlon International, mentre fino al 2001 è responsabile del Fair Play in seno al consiglio nazionale. Dal 1993 al 2005 è fiduciario del Coni per i dieci Comuni del Quartier del Piave, responsabile comprensoriale dei giochi sportivi studenteschi del Provveditorato agli Studi e componente dello staff provinciale dei Centri di avviamento allo sport del Coni. Dal 1997 al 2001 è delegato provinciale Filpjk, settore judo. Dal 1999 al 2004 è responsabile distrettuale dei rapporti tra il mondo giovanile e la scuola del Panathlon International.

Da sinistra: il maestro Mehmet Eryorulmaz c.n. VI ^ dan, la nuova c.n. Vesco Mattia, il Maestro Claudio Pilato cintura bianca e rossa VI^ dan e la nuova cintura nera Tommaso Perissinotto.

Il maestro benemerito Claudio Pilato, cintura bianca e rossa, VI° dan, insignito nel 2018 della Stella d’argento per meriti sportivi dal CONI nazionale, viene coadiuvato nell’insegnamento dal maestro Mehmet Eryorulmaz C.N. VI° dan e dagli insegnanti tecnici, le cinture nere: Silvia Berti e Simone Vesco.

La scuola di judo pievigina, è sempre stata considerata un’eccellenza dello judo in Veneto. Migliaia sono stati nella sua lunga carriera i bambini, ragazzi e adulti, i quali grazie al maestro Pilato, si sono avvicinati alla pratica dello judo, conquistando risultati non solo a livello provinciale e regionale ma anche nazionale e internazionale.

“Qualcuno pensa che – afferma il maestro Pilato – che il judo sia uno disciplina soltanto maschile, e che la donna che pratica judo si volgarizzi, anzi esprime armonia nei movimenti ed eleganza estetica. Educare i giovani a confrontarsi con l’imprevisto, con il rischio, con l’ignoto, con il sacrificio, con la fatica fisica e mentale, non può che renderli migliori, imparando a scoprire insieme i propri limiti e le proprie difficoltà, affinché ognuno possa crescere nel rispetto dell’altro. Oltretutto, con la delinquenza ed gli atti di bullismo che sono ogni giorno sempre maggiori, conoscere delle tecniche di autodifesa, o di arti marziali, ti possono togliere con più facilità da situazioni spesso spiacevoli o pericolose”.

Tra le varie proposte in calendario per la stagione 2024 il maestro Pilato ha in programma quella di ripetere l’esperienza vissuta già con grande successo qualche anno fa; organizzare dei corsi di difesa personale riservata alle forze dell’ordine, polizia municipale, carabinieri, guardia di finanza e polizia di stato, soggetti spesso vittime di malviventi.

Con l’inizio del 2024 sono ripartiti al palazzetto dello sport di Pieve di Soligo i nuovi corsi di judo che hanno visto un incremento di presenze. Un gran numero di bambini e bambine si stanno allenando con grande entusiasmo e senza alcuna difficoltà, imparando a scoprire insieme i propri limiti e le proprie difficoltà, affinché ognuno possa crescere nel rispetto dell’altro.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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