La Piccola Orchestra Veneta, per i grandi eventi in programma nel 2022, si fonde con l’Orchestra Classica del Veneto, diretta dal maestro Dino Doni.
Quest’ultimo è molto soddisfatto dell’intesa perché: “la Piccola Orchestra Veneta è una realtà idonea a formare giovani talenti indirizzandoli alla professione orchestrale e solistica”.
Un connubio quindi di artisti eccezionali, capaci di incantare letteralmente il pubblico, come accaduto al concerto jesolano “Sand Nativity”, debutto ufficiale della nuova collaborazione.
“Sand Nativity” è l’appuntamento che domenica 6 febbraio, dalla Chiesa di San Giovanni Battista, ha visto la conclusione del celebre presepe di sabbia, attrazione in grado di attirare visitatori di tutto il mondo nella città di Jesolo.
Il nuovo organico, sotto la direzione del Maestro Dino Doni, si è esibito in quello che si è rivelato un concerto di pura magia, a partire dalla composizione sacra di apertura di A. Vivaldi, Gloria per Soli Coro e Orchestra, con soprani Roberta Canzian e Manuela Meneghello, e il Coro “Academia Ars Canendi”.
Mancava da un po’ la voce di Enrico Nadai, per cui sentirlo esibirsi in “Somewhere over the rainbow” (H. Arlen), dal film “Il Mago di Oz”, ha dato vita ad un momento di pura ispirazione. Culminato poi ne “L’amore è una cosa meravigliosa” (A. Newman): un brano che ha saputo doppiamente emozionare, grazie alla fusione della voce del cantante con quella del soprano Roberta Canzian.
Con la sua avvolgente vocalità, Roberta Canzian ha proposto una delle preghiere più conosciute al mondo, l’Ave Maria, nella versione scritta dal compositore polacco M. Lorenc, e dedicata a Papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000. Molto sentita l’interpretazione di Alice Risolino dell’”Hallelujah” di L. Cohen, con arrangiamento del M. Dino Doni.
La cantante ha dimostrato tutto il suo talento anche con il bellissimo brano “Feel you on my soul”, scritto dal maestro Dino Doni e arrangiato dal maestro Fabrizio Castanía per voce solista, orchestra e pianoforte.
A chiudere il concerto il brano “Palladio”, omaggio all’artista italiano Andrea Palladio del compositore inglese K. Jenkins. L’orchestra ha suonato in modo spettacolare portando il pubblico a chiedere ben due bis.
Come primo bis è stata eseguita L’Ave Maria di Franz Schubert, nell’arrangiamento che ne fatto il maestro Dino Doni per strumento solista, pianoforte e orchestra. Non era nel programma, ma il violoncellista Andrea Bellato l’ha suonata ad occhi chiusi, regalando al pubblico un momento molto commovente.
Come secondo bis è stato eseguito il canto spirituale Geistliches Lied per Coro e Orchestra di J. Brahms, il cui testo recita così: “Non farti prendere dalla disperazione, sta quieto come Dio ha disposto: così sarà appagata la mia volontà! Sii saldo in tutte le tue azioni, attieniti con fermezza a ciò che Dio ha deciso, quello è e sarà il meglio”. Un capolavoro di scrittura che ha elevato una riflessione e un invito alla speranza.
Durante il Concerto “Sand Nativity” è intervenuta anche la pianista e organista Sabrina Comin.
Mentre il Coro “Academia Ars Canendi”, diretto da Manuela Meneghello, oltre al già citato Gloria di A. Vivaldi, ha cantato “Hallelujah” e il brano spirituale di J. Brahms.
Madrina di “Sand Nativity” la presentatrice Elisa Nadai, con una conduzione esperta e ricca di informazioni e curiosità storiche inerenti i brani proposti.
Il pubblico si è rivelato attentissimo, perfettamente in grado di apprezzare non solo il programma raffinato proposto, ma anche l’eccellente lavoro che tutti i soggetti presenti hanno svolto per garantire la riuscita della serata.
Fra questi ricordiamo il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia, e il vicesindaco Roberto Rugolotto e l’assessore al turismo Flavia Pastó, entrambi presenti durante il concerto e in prima fila per sostenere il ritorno degli eventi musicali in presenza. Un ringraziamento va alla Parrocchia San Giovanni Battista con i parroci Don Gianni e Don Francesco per l’ospitalità.
Anche il maestro Giancarlo Nadai, Direttore della Piccola Orchestra Veneta, è molto soddisfatto: “serate come queste dimostrano che “il fare musica” richiede professionismo, studio e cultura. Tutto ciò non può essere improvvisato o affidato ai musicisti amatoriali. Anche il maestro Dino Doni condivide questo pensiero”.
Una serata veramente stupenda che ha permesso al pubblico di rivivere l’emozione di ascoltare la grande musica dopo lo stop forzato causa pandemia.
(Foto: Piccola orchestra Veneta).
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