Anche i trasporti frenati dal Covid 19. Gugel srl: “La merce deve muoversi, ora è ferma. Da buoni trevigiani ce la faremo”

L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio tanti settori dell’economia italiana, colpendo pesantemente anche il settore dei trasporti.

Per capire meglio le maggiori criticità vissute dagli imprenditori impegnati in questo settore, Qdpnews.it ha intervistato Giuseppe Franco, responsabile amministrativo di Gugel srl, azienda specializzata nel trasporto di mobili e complemento arredo.

L’azienda è guidata dai fratelli Fabio, Fabrizio e Loretta che hanno alle spalle una tradizione familiare nel trasporto perché il padre, Pierluigi Gugel, aveva avviato in precedenza un’attività artigianale di trasporto di mobili.

L’azienda è nata e si trova tutt’ora a Pieve di Soligo e la sfida per Gugel è sempre stata quella di riuscire ad offrire un servizio completo ai suoi clienti, andando oltre la semplice consegna del materiale.

“Ci occupiamo di trasporti e logistica – ha spiegato Giuseppe Franco, responsabile amministrativo di Gugel srl – I nostri mezzi viaggiano per l’Europa prevalentemente con mobili che ritiriamo dalle aziende della zona, ma anche da tutta Italia e da tutta Europa. In questo momento l’azienda non riesce ad effettuare la propria attività per la presenza di questo Coronavirus e la maggior parte dei nostri clienti effettivamente ha le aziende ferme. Potremmo trasportare, siamo capaci di trasportare e siamo organizzati per farlo ma la situazione è tale per cui non riusciamo a dar corso alla nostra attività regolarmente”.

“Ormai – prosegue – siamo alla sesta settimana di fermo perché la maggior parte dei nostri clienti ha dovuto fermare le produzioni e i mercati di sbocco sono bloccati. Il consumatore non si reca ad acquistare mobili quindi, per forza di cose, abbiamo dovuto fermare l’attività perché i mezzi sono un costo. Dobbiamo stare più leggeri possibili in questo momento per non pesare nei bilanci aziendali, per conservare la capacità anche di credito perché abbiamo dovuto sopperire al fabbisogno di liquidità autonomamente. Non c’è stato ancor nessun intervento con queste misure previste ma non ancora attuate da parte del governo”.

L’azienda ha circa 200 dipendenti e una trentina di collaboratori – aggiunge – Veramente da circa sei settimane, da quando abbiamo dovuto per forza di cose fermare l’attività, non abbiamo potuto far altro che far uso degli strumenti messi in campo dal governo, quindi la cassa integrazione. In questo periodo abbiamo fatto ricorso allo smart working certamente, per quanto possibile, organizzare i viaggi, organizzare la logistica ma alla fine la merce deve muoversi. La merce non si muove in questo periodo e quindi lo smart working per forza di cose è andato scemando”.

“In questo momento – conclude – abbiamo la maggior parte delle persone che non ha di fatto la possibilità o la necessità di lavorare perché i materiali non si muovono. Noi siamo un’azienda di servizi, siamo ovviamente al servizio, come trasportatori, di aziende industriali. Con la loro ripresa ci sarà la nostra ripresa e noi siamo pronti ad organizzare la logistica e i trasferimenti delle aziende nostri abituali clienti. Stiamo investendo perché abbiamo persone disponibili a ricevere richieste di prenotazioni e un sacco di altre informazioni di cui necessitano i nostri clienti. Sono convinto che riprenderemo, tra qualche settimana si riprenderà gradualmente. Come ogni buon trevigiano sa fare, che ha visto fare dai propri genitori nel passato dopo ogni caduta, ce la faremo, sono convinto di questo”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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