Da locale sfitto a vetrina per l’arte: in Galleria Zadra la bellezza antidoto al vuoto

Una delle opere in mostra
Una delle opere in mostra

“Servono le sventure per scavare certe miniere misteriose nascoste nell’intelligenza umana” scrive Alexandre Dumas ne “Il conte di Montecristo”. In cosa risiede d’altronde l’acume dell’uomo se non nella capacità di trasformare i problemi in opportunità? Nel guardare agli ostacoli della vita semplicemente da un’angolazione diversa? 

Calando questa riflessione nella realtà, in cima alla lista delle “sventure” che affliggono i nostri centri storici c’è la piaga dei locali sfitti, delle “scatole vuote” che a stento riacquistano vita.

La vetrina sfitta trasformata in una galleria d’arte

Il caro affitti, il mancato cambio generazionale, una clientela che privilegia la grande distribuzione ai negozi di prossimità: le cause della morìa dei piccoli centri sono molteplici e analizzarle non è il proposito di questo articolo dove piuttosto si vuole raccontare quanto avvenuto a Pieve di Soligo, in Galleria Zadra. 

Nella galleria in pieno centro, dove già ci sono un negozio di alimentari, una libreria e due bar, fino ad un paio d’anni fa trovava spazio anche la cartolibreria Battivelli. Su iniziativa del titolare dell’immobile, Dario Bianco, quello che poteva essere un angolo morto del centro al contrario si è trasformato in una piccola galleria d’arte.

Il negozio rivisitato in Galleria Zadra

“L’arte in questo caso, perennemente alla ricerca di nuovi spazi, è chiamata in soccorso con lo scopo di dare momentaneo aiuto e vita ad un luogo altrimenti vuoto. Il vuoto degli spazi amplifica il vuoto delle persone che a loro volta aumentano il vuoto nei luoghi in cui si vive” si legge sul foglio affisso in vetrina. 

“L’esposizione si chiama ‘Dialoghi’ perché nello stesso spazio convivono i miei disegni a pastello, le sculture in legno di Pietro Colmellere, e da ottobre scorso anche i marmi di Alberto Possamai – spiega Dario Bianco, restauratore e pittore originario di Solighetto – Sono tre mondi apparentemente disomogenei che qui creano un ‘dialogo’, appunto, fra diversi materiali”.

Alcune delle opere in mostra

“L’idea di fare di questo luogo una galleria d’arte è nata quando l’attività commerciale che vi aveva sede ha chiuso. Non volevo che questo spazio diventasse un ricettacolo di polvere e cartacce e così ho deciso di rendere una vetrina vuota in una vetrina per l’arte, con l’auspicio di portare un po’ di luce dove la luce era venuta meno. Credo che i negozi dei nostri centri non siano solo delle ‘attività commerciali’ bensì dei presidi sociali. Nelle città di provincia ci sono molti luoghi sfitti e dunque spero che questa iniziativa spontanea possa essere imitata anche altrove“. 

“I costi da sostenere non sono più alti di quelli che si hanno mantenendo il locale sfitto e l’Imu la devi pagare lo stesso – precisa Bianco annunciando che già da aprile prossimo in Galleria Zadra potrebbe insediarsi una nuova attività commerciale – Le uniche spese aggiuntive sono qualche ora di elettricità e il Vetril (scherza). Il tempo di allestimento non è un costo se ci metti passione e se credi nella causa”.

Il manifesto che spiega il senso dell’iniziativa

La risposta del pubblico? Stando all’impressione dei passanti è positiva. “Qualche giorno fa una signora si è addirittura presa la briga di contattarmi chiedendo di replicare l’iniziativa in alti luoghi sfitti della città” conclude l’artista. 

L’idea di Dario Bianco ha suscitato il plauso dell’amministrazione, in particolare del sindaco Stefano Soldan che si è detto favorevole a dare il proprio sostegno (anche coprendo qualche spesa) nel caso l’esperimento venisse ripetuto in altri luoghi della città. 

Altre opere esposte

“Da tempo sento di dover ringraziare pubblicamente Dario Bianco per questa iniziativa che ha trasformato una vetrina vuota in un’esposizione d’arte con il coinvolgimento di altri artisti e artigiani locali che ringrazio per aver aderito con entusiasmo – sottolinea il sindaco – Passare in Galleria e trovare una luce accesa è un segno di vita e vitalità. Ma non solo, una vetrina vuota diventa l’opportunità per artisti che magari non hanno la possibilità di fare mostre di avere della visibilità. Mi auguro che questa esperienza si possa ripetere in altri luoghi, anche a Solighetto. Come Comune siamo pronti a dare il nostro sostegno anche coprendo alcune spese”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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