“Chi semina bene raccoglie buoni frutti”: nelle parole di questo proverbio si riassume l’auspicio degli organizzatori della seconda edizione della “Giornata del Dialogo Islamo-Cristiano”, che si è tenuta ieri, sabato 13 novembre, a Pieve di Soligo.
Dopo l’annullamento dell’edizione del 2020 a causa della pandemia, il gruppo interculturale “Cultural-Mente”, il Movimento dei Focolari e la Federazione Regionale Islamica del Veneto hanno lavorato per riportare a Pieve di Soligo un evento capace di fornire importanti spunti di riflessione sul tema del dialogo tra culture e religioni differenti.
In mattinata c’è stato un incontro con gli studenti di alcune scuole della Provincia di Belluno e nel pomeriggio il gruppo si è spostato a Pieve di Soligo dove, nel cortile della biblioteca, era stato allestito un piccolo mercatino interculturale con i prodotti del Marocco e del Bangladesh.
Il convegno all’Auditorium Battistella Moccia è iniziato con la lettura di alcuni passi del Corano e del Vangelo; in seguito, il sindaco Stefano Soldan ha sottolineato che solo attraverso il dialogo le diverse comunità potranno superare le difficoltà che molte volte allontanano le persone.
Nel suo intervento, il consigliere regionale Alberto Villanova ha detto che, se si rispettano le regole dello Stato italiano e i diritti fondamentali previsti dalla Costituzione italiana, tutti hanno diritto di poter dire la propria opinione e di portare avanti il proprio credo e la propria religione grazie ad un dialogo aperto e franco per far crescere le comunità.
Il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, ha sottolineato che in Occidente molte persone sono convinte che le religioni siano la causa di divisioni, conflitti e di violenze: “Non dovrebbe essere così perché, se sono veramente delle religioni fedeli all’intuizione di chi le ha fondate, dovrebbero essere ragione di pace, di comunione e di tensione verso quel Dio che non vuole la violenza, la guerra e il conflitto ma la pace. Io credo che l’aver messo come tema di questo dialogo ‘la salvezza’ favorisca la ricerca del rapporto buono con l’altro. Se c’è realmente un Dio, come noi siamo convinti, non è certo un Dio di violenza, cattiveria e divisione”.
Monsignor Pizziolo ha concluso il suo intervento dicendo che bisogna sforzarsi affinché le religioni diano il meglio di sé: la ricerca della pace e l’apporto di tutti per il dialogo, l’incontro e la comunione rispettando le convinzioni religiose di ognuno nella ricerca continua del bene comune.
Il presidente della Federazione Regionale Islamica del Veneto, Ait Alla Lhoussaine, ha ringraziato tutta la squadra che lo ha affiancato nell’avventura della Giornata del Dialogo Islamo-Cristiano e ha ribadito che le religioni sono fatte per il bene e per l’umanità.
Valentina Lucchetta, consigliere comunale di Pieve di Soligo, ha spiegato che l’obiettivo di “Cultural-Mente” è quello di far conoscere le culture straniere presenti sul territorio pievigino: “Per noi oggi il dialogo, la conoscenza e la condivisione sono le parole chiave che hanno ispirato questa giornata”.
Il primo relatore, l’imam ed esperto di dialogo interreligioso Nader Akkad, ha parlato del saluto islamico: “Salam-Aleikum vuol dire la pace sia con voi e si completa con la misericordia di Dio e la sua benedizione. Ecco che nasce la salvezza: diffondere un saluto così semplice, augurando la pace e accompagnandolo con la parola di Dio e la sua benedizione, ci permette di costruire una società che vive in armonia e si salva tutta insieme”.
Rispetto alla salvezza, l’imam ha detto che l’Islam parla di una responsabilità individuale ma anche di un “accesso di gruppo”: “La salvezza passa tramite la relazione con il fratello, e qui entra in gioco un altro detto profetico: ‘Nessuno di voi è un vero credente se dorme sazio sapendo che vicino a lui c’è un fratello che dorme affamato’. La salvezza di ognuno di noi passa attraverso le nostre buone azioni e tramite la cura dell’altro, un fratello, l’ambiente e tutte le creature viventi”.
Il dottor Roberto Catalano, docente di Teor-Etica della cultura del dialogo nell’Istituto Universitario Sophia, ha spiegato che il dialogo non lo fanno le religioni ma gli uomini e le donne che credono o non credono nelle diverse fedi.
“Ben prima del nostro comune padre Abramo – ha affermato Catalano – Dio ha concluso con Noè un’alleanza, un patto cosmico. Questa alleanza è stata stretta a livello universale e coinvolge tutti gli uomini e le donne di ogni epoca, sia quelli che sono vissuti sia quelli che verranno. Tutta la creazione ha una sola storia che trova in Dio la sua origine e il suo punto di arrivo. Il patto di Noè ha un suo simbolo, quello dell’arcobaleno, che oggi è anche il segno della pace. Tutti gli uomini e le donne della Terra sono creati, conservati e benedetti da Dio ed è per questo che Dio vuole la loro salvezza”.
Il professor Catalano ha poi parlato della salvezza che per i cristiani passa dalla figura di Gesù, la cui storia dimostra che “Dio vuole la salvezza di tutti”.
Il dottor Massimo Cozzolino, segretario generale della Confederazione Islamica Italiana, dopo aver detto che il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune del 2019 rappresenta un punto importante nel dialogo tra le religioni, ha chiuso l’incontro con una riflessione su tre concetti: la “profezia straniera”, una “laicità additiva” e la “grande svolta”.
L’edizione 2021 della “Giornata del Dialogo Islamo-Cristiano” è stata sostenuta dalle città di Vittorio Veneto e Pieve di Soligo, dai Comuni di Follina, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Farra di Soligo, Susegana, Valdobbiadene e Pederobba, dalle diocesi di Vittorio Veneto e Belluno-Feltre, dal gruppo “Insieme per il Bene Comune” e dall’associazione “La Solidarietà Italo-Marocchina per lo Sviluppo e la Partecipazione”.
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