Dentro il nuovo municipio di Pieve di Soligo: modernità e tradizione fuse insieme per la “Casa dei pievigini”


Modernità e tradizione ma, soprattutto per i meno giovani, un’emozione difficile da spiegare a parole se si volessero descrivere i sentimenti legati all’importante recupero di palazzo Vaccari a Pieve di Soligo, dopo quasi quattro anni e mezzo di lavori.

Il trasloco che ha interessato i primi uffici della vecchia sede municipale ha già dato frutti visibili, considerando la vitalità che il centro storico del paese ha riacquistato da quando alcuni dipendenti comunali hanno iniziato ad essere operativi a palazzo Vaccari.

Entro la fine di questo mese, salvo imprevisti, anche gli altri uffici del Comune di Pieve di Soligo potranno lavorare a pieno ritmo nei nuovi spazi loro assegnati, semplificando di molto la vita ai cittadini che non dovranno più raggiungere la sede in cui è stato ospitato in precedenza il municipio: via Ettore Majorana.

Durante il trasferimento da una sede all’altra ci potranno essere alcuni giorni di chiusura e, sempre verso l’ultima parte del mese, finiranno anche i lavori nello spazio esterno posteriore di palazzo Vaccari.

In un primo sopralluogo dentro la nuova struttura, colpisce la perfetta fusione tra tradizione e modernità: il suo recupero si coniuga infatti con un arredamento moderno che si inserisce perfettamente senza creare particolari contrasti.

Gli spazi che ospitano gli uffici sono molto luminosi e il salone più ampio, nel quale si terranno i futuri consigli comunali, è stato pensato anche per conferenze o altri eventi che si svolgeranno direttamente nel centro di Pieve di Soligo.

Nell’area esterna dietro palazzo Vaccari, impreziosita dagli alberi tanto cari ai pievigini, si accede al “Polo del Gusto” creando una continuità logica per spostamenti agili e funzionali da un edificio all’altro.

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In questo spazio esterno si potranno posizionare anche le bancarelle del mercato agricolo ma anche le strutture necessarie alle manifestazioni o alle rassegne che già si svolgono in paese.

L’ufficio del sindaco si trova nell’ultimo piano dell’edificio, dove è presente anche lo storico orologio che non è perfettamente sincronizzato con quello del campanile, che suona qualche secondo prima come forma di rispetto per la chiesa di Pieve di Soligo.

I pievigini “più adulti” conservano ricordi importanti legati a questa struttura che è stata ultimata nel 1876 su progetto dell’ingegner Ferdinando Chisini.

Palazzo Vaccari è stato nel tempo sia sede scolastica che sede municipale e all’inizio ha ospitato il corso completo di istruzione elementare inferiore e superiore, l’asilo comunale e la scuola festiva di disegno per gli artieri.

La scuola “festiva” (in seguito anche serale) di arti e mestieri era aperta ad allievi provenienti da tutto il Quartier del Piave e prevedeva un programma specifico con elementi di geometria piana, ornato e riproduzione su scala di vari oggetti.

Lo scopo era quello di fornire agli artigiani le nozioni tecniche essenziali e le basi di cultura pratica e generale per svolgere al meglio il loro mestiere.

La scuola ha registrato un notevole sviluppo in una zona in cui l’artigianato del legno, del giunco, del ferro battuto e del marmo avevano acquisito via via maggiore importanza ma è stata interrotta durante gli anni dell’invasione.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la scuola ha riaperto fino alla chiusura definitiva nel 1966: in essa si sono formati molti artigiani che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo industriale degli anni Sessanta di tutto il Quartier del Piave.

Il sindaco di Pieve di Soligo, Stefano Soldan, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno lavorato e hanno creduto fin da subito nella possibilità di ridare prestigio e dignità a palazzo Vaccari, la nuova “Casa dei pievigini”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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