Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra: Mario Gerlin spezzò i pregiudizi su questa malattia. Un’associazione pievigina porta avanti la sua missione

Oggi, domenica 30 gennaio 2022, anche nell’Alta Marca Trevigiana verrà celebrata la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. 

Da anni, grazie all’associazione “Amici di Don Mario Gerlin”, viene onorata la memoria di quello che in molti consideravano “l’angelo dei lebbrosi”, un uomo che ha contribuito a far cadere definitivamente le barriere psicologiche e culturali sulla lebbra.

È una delle 20 malattie tropicali dimenticate (Mtd), patologie croniche trasmissibili distribuite in 149 Paesi del mondo (Africa, Asia e America del Sud/Centrale), che colpiscono oltre un miliardo di persone, tra cui la metà, più di 500 milioni, sono bambini sotto i 14 anni. 

Si tratta di malattie curabili con trattamenti a basso costo ma per lungo tempo sono state oggetto di pregiudizi e, aspetto ancora più grave, sono state trascurate dall’opinione pubblica mondiale.

Don Mario Gerlin, nato a Pieve di Soligo il 27 ottobre del 1919, è stato uno dei pionieri della “svolta culturale” necessaria per dare dignità ai malati di lebbra.

Nell’aprile del 1969, dopo aver frequentato per quattro anni l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Università Cattolica di Milano, si è dimesso dall’incarico di sindaco di Pieve di Soligo, ricoperto per due mandati, per prepararsi all’ordinazione sacerdotale che è avvenuta l’8 dicembre del 1969 nel duomo della città per l’imposizione delle mani di monsignor Albino Luciani, allora vescovo di Vittorio Veneto.

Nel febbraio del 1970, padre Mario è partito come missionario per il Burundi, nell’Africa Centrale, dove è rimasto fino al giugno del 1972, quando è iniziato il terribile genocidio della razza Bahutu: qui ha incontrato per la prima volta i lebbrosi, ai quali ha dedicato tutto il resto della sua vita.

Nel marzo del 1974, assieme al dottor Marcello Candia, è partito per il Brasile ed è diventato il primo cappellano italiano della colonia degli hanseniani (lebbrosi) di Marituba, in Amazzonia.

Trasferitosi poi a Bambui nel Minas Gerais, si dedicherà fino alla fine dei suoi giorni ai malati di lebbra impegnandosi nel fornire loro le cure adeguate e il recupero di una vita sociale dignitosa.

Don Mario Gerlin, mancato il 27 febbraio 1993 in Brasile, è sepolto accanto a coloro che aveva tanto amato nel piccolo cimitero del villaggio “Sao Francisco de Assis” a Bambui.

“La nostra realtà – spiegano dall’associazione ‘Amici di Don Mario Gerlin’ – è formata da persone legate al ricordo di don Mario e testimoni del suo instancabile operare nella missione che aveva scelto, ma anche da sostenitori recenti molto affezionati a suor Maria Carmela che, con altrettanto carisma, ha continuato l’opera di don Mario in Brasile”.

Per continuare e completare l’opera avviata da don Mario – continuano – in passato sono state assicurate periodiche presenze di medici nostri associati nel sanatorio di Bambui per garantire prestazioni sanitarie specialistiche. Sono stati garantiti i fondi necessari per realizzare i vari miglioramenti edilizi, per completare alcune apparecchiature sanitarie, per la realizzazione del forno, dell’asilo nido e delle scuole primaria e secondaria, della biblioteca e di molte altre cose. Periodicamente si è provveduto all’invio di pacchi di vestiario, ma anche di sementi selezionate per l’attività di orticoltura”.

Tuttora annualmente vengono mandati contributi per manutenzioni varie anche con l’aiuto del Comune di Pieve di Soligo e di molti altri benefattori.

Inoltre, cercando di promuovere il più possibile la formazione dei giovani, sono state istituite delle borse di studio.

“In questi ultimi anni la svolta operativa dell’associazione – concludono – è stata ‘l’attualizzazione’ della figura di don Mario nel territorio con convegni, mostre, concerti, progetti nelle scuole, produzione e proiezione di materiale documentario e diffusione delle sue opere letterarie”.

Per tutte le informazioni sull’associazione si può consultare il sito https://www.amicidongerlin.it/associazione.

(Foto: Amici di Don Mario Gerlin).
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