Questa estate 2023 verrà ricordata anche per il dibattito sul granchio blu, un esemplare marino che ha messo a dura prova il lavoro dei pescatori, tranciando con le proprie chele le reti e cibandosi di vongole e cozze, solo per citare alcune delle sue prede.
E se il detto dice che bisogna “fare di necessità virtù”, subito è arrivata una possibile soluzione, ovvero proporre il granchio blu sulle tavole italiane, con la speranza di colpire questa specie marina che sta mettendo a dura prova il settore della pesca.
Tra coloro che hanno pensato a una possibile combinazione culinaria con il granchio blu, c’è anche Mirko Fariello, titolare della pizzeria Tramonti di Solighetto, a Pieve di Soligo, il quale ha proposto la sua originale pizza “Delizia lagunare”, una combinazione tra prodotti di mare e di terra, da abbinare a un calice di Pinot grigio.
“L’idea è nata dopo aver parlato con il mio collega e amico Enrico Sartor, della pescheria di Pieve di Soligo, che mi ha fatto conoscere Matteo Grego, un esponente importante del mondo ittico di pesce di Chioggia – ha raccontato Fariello – Con lui sono riuscito a capire l’importanza del granchio blu, anche da un punto di vista dell’economia del prodotto stesso, in un momento in cui questa specie sta mettendo a dura prova il settore ittico”.
Da lì la volontà di concepire una tipologia di pizza, da far conoscere anche ai colleghi pizzaioli, per poter così usufruire di questo nuovo ingrediente e dargli un nuovo spessore economico: “Voglio far conoscere ai miei colleghi come può essere utilizzato il granchio blu e il lavoro che ci sta dietro – ha spiegato – Si tratta di una pinsa romana, quindi di una pizza alla pala e con poco sale, che va a caratterizzare il gusto delicato del granchio blu”.
A coronare il tutto una salsa di pomodoro pugliese, con delle patate, tenute più croccanti, e in uscita, alla fine della cottura, una burrata pugliese, degli spinacini e la polpa del granchio blu, “per una pizza facile da mangiare e veloce”.
Fariello ha quindi mostrato la preparazione di questo particolare gusto di pasta, mettendo “letteralmente le mani in pasta”, mostrando quanto si tratti di un impasto idratato e da “una morbidezza maggiore”, con la burrata pugliese al posto della mozzarella, “per mantenere la morbidezza del granchio” e la “delicatezza del gusto”.
Una pizza che, allo stesso tempo, comporta anche del lavoro, per quanto riguarda il granchio: “Questo è un prodotto che richiede tanta lavorazione dietro – ha raccontato – Da tre chili di granchio ho ottenuto mezzo chilo di polpa, con un’ora di lavoro. Costa poco all’inizio, però ci vuole lavoro. La cottura della pizza è veloce”.
Un prodotto nuovo, che unisce tra loro ingredienti di vario tipo ma che, soprattutto, si propone di contribuire alla risoluzione di un problema negli ultimi tempi molto dibattuto.
(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it