Il sindaco senegalese di Oulampane alla sua prima visita in Italia accolto in municipio da Soldan 

Il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan e quello senegalese di Oulampane Sagar Coly

Dall’anno scorso Sagar Coly è il nuovo sindaco di Oulampane, un piccolo villaggio rurale del Senegal a 400 km dalla capitale Dakar e poco distante dal confine del Gambia. Migliorare la vita del proprio popolo è l’ambizione di Coly, volto di una nuova generazione di amministratori disposti a lottare per il cambiamento in un contesto segnato dalla povertà educativa e da una democrazia fragile che guarda alle prossime elezioni presidenziali (a febbraio 2024) con incertezza.

Sagar Coly, che prima di quest’anno non era mai uscito dal suo paese, da sabato scorso si trova a Pieve di Soligo ospite dal cugino Lamine che abita qui da oltre vent’anni e che qui ha deciso di far crescere i suoi otto figli.

Ieri sera il giovane sindaco di Oulampane è stato accolto in municipio dal primo cittadino Stefano Soldan affiancato dal cugino di Coly e da alcuni rappresentanti della comunità senegalese pievigina che si sono prestati come interpreti.

Dalle opere d’arte conservate nella sede municipale, alla spiegazione dei simboli del gonfalone di Pieve di Soligo, accennando a figure care alla città quali Toti Dal Monte e Andrea Zanzotto (di cui ieri, 10 ottobre, ricorreva l’anniversario di nascita) il sindaco Soldan ha dato il benvenuto a Sagar Coly soffermandosi in particolare sui valori di libertà e uguaglianza di cui queste figure si sono fatte ambasciatrici e di cui oggi i pievigini sono custodi.

Dal Soligo, “un confine che ha diviso e allo stesso tempo unito le comunità“, alle due guerre che hanno portato violenza e devastazione ma anche voglia di rinascita, Soldan ha lanciato al proprio ospite un messaggio rifacendoci proprio alle parole di Zanzotto “per il quale tutti gli esseri umani sono uguali”.

“Questa visita avrebbe onorato il nostro poeta che credeva nell’importanza dell’incontro fra culture diverse nel valore dell’accoglienza”.

Dopo aver omaggiato il primo cittadino di Oulampane della spilla del Comune e di alcuni libri dedicati alla storia di Pieve di Soligo, Soldan e Sagar Coly si sono ritirati nella sala del consiglio per scambiarsi idee ed esperienze maturate in contesti che per quanto lontani, il Senegal e l’Italia, sono accomunate dal medesimo obiettivo “fare il bene di una comunità“.

“Ringrazio il sindaco di Pieve di Soligo per la splendida accoglienza – ha commentato Coly – Prima di questa visita in Italia non sono mai uscito dal Senegal ma da quanto sono stato eletto ho sentito il bisogno di fare un viaggio all’estero per guardare al mondo con occhi nuovi e tornare a casa con nuove idee per migliorare la vita del mio villaggio. Arrivato a Pieve sono rimasto fin da subito colpito dalla cura e dall’armonia che si respira in questa città dove la comunità senegalese è ben integrata. Da lì ho chiesto espressamente di incontrare il sindaco Soldan per confrontarmi con lui”.

“Da quanto sono stato eletto a Oulampane – racconta – ammetto di aver trascorso tante notti in bianco a causa del peso della responsabilità che grava sulle mie spalle: per cambiare bisogna fare tanta strada e servono le competenze. Nella zona da cui provengo il tasso di scolarizzazione è molto basso e se non c’è istruzione non c’è futuro. Questo è il punto fondamentale sul quale voglio concentrare i miei sforzi da sindaco. La nostra regione ha un grande potenziale di crescita, abbiamo acqua in abbondanza, l’agricoltura è fiorente ma è tempo di allargare gli orizzonti se vogliamo assicurare un domani ai nostri giovani”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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