ll futuro di Pieve di Soligo accende il consiglio comunale. L’opposizione: “Piano triennale a zero”

Fa discutere il programma triennale delle opere pubbliche 2018 – 2020 a Pieve di Soligo, un punto all’ordine del giorno del consiglio comunale svoltosi giovedì 18 gennaio.

“È molto triste vedere un piano triennale delle opere pubbliche che si presenta a opere e importi stanziati zero – ha affermato il capogruppo d’opposizione della Tua Pieve Rosalisa Ceschi – È sinonimo, a nostro avviso, di una non oculata gestione del bene pubblico e grande parte di ciò è dovuto alla vendita delle quote Asco, che ha ingessato il bilancio e di conseguenza anche la capacità di poter successivamente pianificare gli investimenti. Se la vendita del patrimonio fosse stata fatta a fronte di una progettualità chiara, sicuramente non avrebbe portato a questo”.

Una mancata progettualità, condivisa anche dal capogruppo della Lega Nord Sara Casagrande: “È molto strano vedere un programma triennale praticamente a zero, non credo sia mai successo a Pieve di Soligo. Strano perché anche i comuni limitrofi, grandi o piccoli, hanno presentato un programma con opere ambiziose. Come mai Pieve di Soligo non ha trovato le risorse? Questa amministrazione non sa pianificare e amministrare con lo spirito del padre di famiglia”.

Diversa l’opinione dell’assessore Giuseppe Negri, intervenuto in difesa del documento presentato dall’amministrazione per i prossimi anni: “Il piano triennale è una fotografia del momento e può essere oggetto di variazioni in qualsiasi momento. A oggi è a zero, ma perché un’opera sia inserita nel piano triennale deve soddisfare tre requisiti, ovvero essere superiore ai 100.000 euro, deve essere supportata da una progettazione di tipo definitivo e deve avere la disponibilità economica. Tra le opere in cantiere che non sono iscritte per mancanza di uno e più di questi requisiti, bisogna parlare dell’adeguamento sismico della scuola media Toniolo, non inserita perché manca il decreto ministeriale. Per scrupolo e delicatezza abbiamo aspettato, per accedere poi al finanziamento di 526.000 euro e coprire la differenza con fondi propri o con un mutuo”.

La discussione è continuata anche con l’approvazione del bilancio di previsione 2018 – 2020, riportando nuovamente a galla la questione delle quote Asco, contrapposizione storica tra la maggioranza e l’opposizione pievigina. “Passerete alla storia come l’amministrazione che ha cancellato il futuro di Pieve di Soligo, vi è bastato vendere le quote Asco per incassare del denaro ma in quel momento non avevate nessuna progettualità se non la ristrutturazione di palazzo Vaccari. Abbiamo un bilancio ingessato, che sicuramente non darà un futuro”, ha commentato il capogruppo Ceschi.

Immediata la replica del sindaco Stefano Soldan, intervenuto in difesa della scelta fatta spiegandone le ragioni: “Le opinioni sono ovviamente diverse – conclude – per voi il bilancio è ingessato, noi riteniamo di averlo liberato”.

(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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