La città piange il maestro macellaio Efren Granzotto: aveva 76 anni. “Un uomo buono, innamorato del suo lavoro”

Era molto conosciuto a Pieve di Soligo Efren Granzotto, scomparso ieri, lunedì, all’età di 76 anni. Per una vita, con il sorriso, accolse i clienti dietro al bancone della sua macelleria in via Chisini (ora “Antica macelleria dal 1947”).

Malato da tempo, ultimamente le sue condizioni di salute erano peggiorate fino a rendere necessario il ricovero a Vittorio Veneto, dove si è spento questa mattina vegliato dalla moglie Giuliana. “Era un uomo buono – racconta – in trent’anni di matrimonio non abbiamo mai litigato. Nella sua vita ha saputo ripartire ogni volta con grinta, superando problemi familiari, lavorativi e di salute. Ultimamente era molto debilitato, ma questo non gli impediva di fare progetti con me. Stavamo per prenotare le vacanze estive: se n’è andato troppo presto”.

Efren Granzotto era nato a Ponte della Priula, dove ad appena 11 anni iniziò a lavorare come garzone in una macelleria. Proprio nella ‘bottega’ di paese maturò la passione per il suo lavoro che appena ventenne lo spinse ad aprire il suo negozio nel centro di Pieve, ceduto otto anni fa alla nuova gestione.

Nel 2010, a Conegliano, Granzotto venne insignito del “Premio Civilitas” a riconoscimento del suo impegno a servizio della comunità, che andava ben oltre il bancone del negozio. Piangono il loro caro la moglie Giuliana con Nico e Marta, Mirco con Antonella e l’adorato nipotino Mattia.

Il funerale sarà celebrato mercoledì 22 febbraio alle 10.30 nel Duomo di Pieve di Soligo, dove il Rosario sarà recitato domani martedì alle 19. Eventuali offerte da consegnare ai familiari verranno devolute alla ricerca sulle malattie polmonari.

“Desidero porgere a nome personale e di tutta l’amministrazione comunale le più sentite condoglianze per la scomparsa di Efren. – afferma il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan – Da sempre è stato un punto di riferimento per i cittadini con la sua attività di macellaio nel negozio di via Chisini dove ancora oggi l’attività prosegue”.

“Ricordo con nostalgia la sua presenza fin da bambino e la sua proverbiale capacità di attrarre la clientela, oltre alla passione e bravura nell’allestire le vetrine della propria attività in occasione dei festeggiamenti dello spiedo gigante. Ma Efren è stata anche una persona impegnata del sociale e a favore degli altri”.

“Credo che molte persone debbano a lui la gratitudine per essere state aiutate in periodi difficili della vita. Con lui perdiamo un pezzo della storia del commercio di Pieve ma anche una persona buona e altruista – conclude – È stato un vero esempio di dedizione alla comunità”.

(Foto: Onoranze funebri Roman).
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