Ergastolo: è questa la pena della sentenza di primo grado che il collegio della corte d’Assise di Treviso, presieduto dal giudice Umberto Donà, ha inflitto a Mohamed Boumarouan, accusato di avere pestato, il 25 marzo 2022, il pievigino Adriano Armelin, che morì il giorno seguente all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
Oltre all’omicidio volontario, a Mohamed Boumarouan sono state riconosciute le due aggravanti chieste dall’accusa, ovvero quelle del tentativo di rapina e della crudeltà.
“Sentenza a cui faremo appello senza dubbio – commenta l’avvocato di Boumarouan, Filippo Viggiano –: ero abbastanza consapevole che quanto accaduto sia stato fin da subito recepito in un certo modo e che si sia partiti dalla pena piuttosto che dai fatti”.
Fatti che, secondo l’avvocato, riesaminati con il passare del tempo, “e a mente fredda, saranno rivisti”. La difesa dell’imputato si era fin da subito concentrata nel cercare di “smontare” le due aggravanti contestate: “L’omicidio semplice, infatti – conclude – non prevede l’ergastolo”.
L’ergastolo? “Non è una sentenza dura, è una sentenza giusta – commenta il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan – La vittima era una persona buona, che era parte integrante di questa comunità. L’affetto in questo momento va ai famigliari di Adriano Armelin. Ringrazio le forze dell’ordine e il nostro sistema giudiziario che ha dato di prova di funzionare bene”.
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(Foto: archivio Qdpnews.it).
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