Pieve di Soligo, il 12 febbraio riaprirà il bar dove lavorò Elisa Campeol. Il nuovo gestore: “Onoreremo la sua memoria non cambiando il nome del locale”

Sabato 12 febbraio è prevista la riapertura dell’Eli’s bar di via Pati a Pieve di Soligo, il locale nel quale ha lavorato Elisa Campeol, la 35enne pievigina uccisa a coltellate dal 34enne Fabrizio Biscaro (reo confesso) mentre prendeva il sole all’Isola dei Morti a Moriago della Battaglia il 23 giugno 2021.

A rilevare l’attività sarà il giovane Pablo Dante Bailo, che da qualche settimana abita proprio sopra il bar, nella casa dove hanno vissuto i genitori di Elisa.

Bailo non ha voluto modificare il nome del locale per onorare la memoria di Elisa, un gesto che la famiglia della ragazza ha apprezzato molto.

Volto conosciuto nel mondo della ristorazione del Quartier del Piave, il nuovo titolare dell’Eli’s bar ha maturato diverse esperienze lavorative in Germania, Spagna, Inghilterra e Italia: da Jesolo a Pieve di Soligo passando per Cison di Valmarino in locali come l’osteria “La Loggia”, il “Perbacco” e le pizzerie “La Fucina” a CastelBrando e “La Terrazza” a Solighetto.

“Ho voluto mantenere il nome che era stato dato al bar di Elisa – spiega Bailo -, un piccolo segno per ricordarla e per mantenere viva la sua memoria. Spero che questo locale torni ad essere un punto di riferimento per la zona del Patean e assicuro ai miei futuri clienti che metterò tanta passione in questa nuova avventura. Ho voluto puntare su una cicchetteria che valorizzi i prodotti del nostro territorio insieme ad una proposta di panini e piadine per uno spuntino veloce ma sfizioso”.

“La mia idea è quella di organizzare degli eventi a tema e di utilizzare anche gli spazi all’aperto, soprattutto in estate – conclude – Per me inizia un nuovo capitolo della mia vita con tante sfide da affrontare insieme alla mia famiglia e alle persone che mi hanno sempre sostenuto”.

Intanto i genitori di Elisa, che Qdpnews.it ha incontrato lontano dalle telecamere qualche settimana fa, sono distrutti dal dolore per la perdita di una ragazza che ha lasciato un vuoto difficile da colmare.

“Elisa si informava su tutto – spiega la mamma -, era curiosa e le piaceva conoscere le cose, proprio come suo padre. Se penso a quello che è successo a nostra figlia dico: ‘dove sono le istituzioni quando si tratta di proteggere i nostri figli?’ Lei andava spesso a camminare ma sempre con il suo cagnolino: il giorno prima il cane si era rotto un’unghia e lei, quando è stata uccisa, lo aveva lasciato a casa. Quel giorno era andata a prendere il sole perché era da sola e si era comprata una brandina la mattina stessa”.

“Elisa ci manca tanto e l’uomo che l’ha uccisa ci ha rovinato la vita” aggiunge.

La perizia psichiatrica disposta dal Tribunale ed effettuata dallo psichiatra Tullio Franceschini ha stabilito che, al momento del delitto, Biscaro era capace di intendere ma “non era padrone del proprio volere”.

Avrebbe quindi agito in preda a un impulso indipendente dalla sua volontà, determinato dal disturbo psichico del quale soffre, accertandone quindi il vizio totale di mente.

“In famiglia ci stiamo facendo forza gli uni con gli altri ma è dura, troppo dura – conclude la madre di Elisa – Nostra figlia non deve essere dimenticata, speriamo che quello che le è successo spinga chi ha delle responsabilità a lavorare per far sì che queste cose non accadano mai più. Per la nuova gestione del bar, invece, speriamo che questa pandemia finisca presto perché, in questo momento, si vede poca gente in giro”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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