Dopo tre settimane di corso teorico insieme agli istruttori del coordinamento provinciale zona 2 Prealpi Trevigiane è terminato con una prova pratica il corso di Protezione civile a Pieve di Soligo.
Le attività conclusive si sono svolte nel primo pomeriggio di oggi, sabato 12 marzo, al parco del Balbi e hanno visto partecipi 26 volontari e 5 formatori. La prova è consistita nel mettere in pratica i tre weekend teorici composti di 44 ore.
“Ci siamo preparati bene – dice Mauro Finotto, consigliere con delega alla Protezione civile a Pieve di Soligo -. Ora nella fase di fine corso sono comprese delle tecniche di primo soccorso e tutte quelle attività da saper eseguire in emergenza, come il montaggio di tende, l’utilizzo di autopompe, la gestione e il riempimento di sacchi di sabbia e via dicendo”.
“La Provincia dà l’approvazione ai vari coordinamenti di organizzare i corsi formativi, che poi vengono riconosciuti dalla Regione, e mette a disposizione attrezzature e materiali oltre a un contributo per il rimborso spese”, illustra Luca Favero, coordinatore della Zona 2.
Il percorso formativo dei volontari era iniziato lo scorso febbraio e getta le basi della materia ma fa parte di un programma partito da fine 2020.
“Questo è stato il terzo corso base che abbiamo organizzato, ve ne sono anche altri di tipo specialistico: il lavoro in quota, anch’esso giunto alla terza edizione, e il corso di primo soccorso”.
Per quanto riguarda i formatori, Favero esplicita che si tratta di persone che hanno seguito un percorso formativo promosso e riconosciuto dalla Regione, che hanno quindi ricevuto l’abilitazione e sono iscritti al registro regionale, con la possibilità di formare altri volontari. Partecipe anche Pietro Dal Pos, da sei mesi capogruppo della Protezione civile di Pieve di Soligo.
“Queste attività sono importanti – continua Favero -. Bisogna essere sempre pronti. Per questo ci riuniamo mensilmente e siamo organizzati in gruppi in modo che ogni settimana sia reperibile una squadra differente: in caso di necessità le altre si arriveranno di supporto”.
Dal Pos racconta che è in fase di preparazione anche un opuscolo dove verranno illustrati i diversi tipi di rischio e le conseguenti principali manovre da eseguire in caso di emergenza.
“Puntiamo a sensibilizzare le persone e il mio obiettivo numero uno è di creare un numero di telefono di emergenza per le segnalazioni in territorio comunale – afferma Dal Pos -. In questo modo snelliamo le procedure e i cittadini sanno di avere una linea preferenziale da chiamare”.
Fortunatamente, Dal Pos conferma che i volontari in quest’ultimo periodo sono aumentati di numero: “Ad esempio oggi abbiamo fra noi due donne e ben tre persone straniere. Ci tengo molto a dirlo perché quando ho chiesto loro “Perché vuoi entrare in Protezione civile?” la loro risposta mi ha colpito molto. Hanno detto che vogliono restituire alla comunità il bene che hanno ricevuto quando si sono integrati. Per me questo vale moltissimo”.
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