Pieve di Soligo perde il suo cittadino più longevo: si è spento a 107 anni Pietro Fornasier. Il sindaco Soldan: “Lascia un vuoto profondo in tutti noi”

La città di Pieve di Soligo perde il suo cittadino più anziano: nella notte è mancato all’affetto dei suoi cari Pietro Fornasier, il pievigino più longevo del Comune che lo scorso 6 ottobre 2021 aveva spento ben 107 candeline.

Per il suo compleanno, oltre ai familiari, erano passati a fargli gli auguri anche il parroco di Barbisano, don Stefano Sitta, e il sindaco Stefano Soldan che gli aveva consegnato un cesto di generi alimentari con prodotti tipici del territorio.

Nonostante l’età il signor Fornasier, finché ha potuto ha vissuto da solo nella sua abitazione a Barbisano, anche se gli affezionati nipoti e i parenti lo andavano a trovare spesso per vedere se avesse bisogno di qualcosa.

Ormai a Barbisano e in tutta Pieve di Soligo si erano affezionati a questo anziano davvero in gamba e la notizia della sua morte ha rattristato un’intera comunità.

In passato Pietro ha lavorato nei settori del giunco e del mobile nella ditta Battistella; il suo ricordo più nitido, però, è legato ai tre anni in cui è stato prigioniero in un campo di concentramento in Libia sotto gli inglesi.

Anche il presidente Luca Zaia aveva evidenziato il suo carattere di ferro e la sua forza d’animo, che gli hanno consentito di arrivare in salute a superare il secolo di vita.

Durante i mesi più delicati della pandemia si è sempre tenuto informato e ha seguito gli aggiornamenti sui contagi, ascoltando il bollettino fornito dal governatore Zaia nelle conferenze stampa dalla sede della Protezione civile della Regione Veneto.

“Ricordiamo Pietro Fornasier come una persona mite e buona – afferma il sindaco Soldan -. Con la sua gentilezza si è fatto veramente voler bene nella frazione di Barbisano e in tutta Pieve di Soligo. È stato un esempio per tanti nella sua lunga vita vissuta sempre in salute con la capacità di autogestirsi nel quotidiano. Lascia un vuoto profondo nella sua famiglia ma anche in tutte le persone che, vista l’età, ormai lo avevano adottato come un nonno”.

“È un dispiacere abbandonarlo in questa particolare fase storica – conclude -, dopo averlo conosciuto e incontrato per 7 anni in occasione del suo compleanno. Ai familiari e a tutte le persone a lui care arrivi il cordoglio da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale. L’ultima volta che l’ho visto ha mostrato tanta felicità per i doni che aveva ricevuto per il suo compleanno e per aver trovato la sua famiglia riunita per festeggiarlo”.

Chi lo conosceva bene ha detto che tra i suoi “elisir di lunga vita” c’era anche il tè, la sua bevanda preferita.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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