Pieve di Soligo, sinergia tra Comune e Medicina di gruppo per superare le criticità: subito linee potenziate e Protezione civile agli ingressi

Un confronto costruttivo che ha voluto risolvere in maniera concreta problemi concreti: si riassume così l’incontro avvenuto tra l’amministrazione comunale pievigina, rappresentata dal sindaco Stefano Soldan e dall’assessore ai servizi sociali e demografici Tobia Donadel, e il dottor Salvatore Cauchi, coordinatore della Medicina di gruppo integrata. Il colloquio ha avuto l’obiettivo di risolvere le criticità emerse in questi ultimi giorni dopo le numerose segnalazioni da parte dei cittadini che lamentavano pesanti disservizi al distretto di medicina integrata.

“Quella dell’amministrazione è una posizione propositiva, intenzionata a chiarire con spirito collaborativo i problemi a livello logistico e funzionale del distretto – ha detto il sindaco Soldan aprendo la conferenza stampa svolta oggi in municipio – Il tutto è già stato riportato al direttore generale Francesco Benazzi e abbiamo deciso di agire con tutti i mezzi che abbiamo in collaborazione con la medicina di base e il sistema sanitario regionale”.

Il sindaco ha spiegato che insieme al dottor Cauchi sono state analizzate le criticità segnalate dai cittadini in uno spirito di collaborazione: “Bisogna dire che si tratta di numeri importanti, con picchi di accessi anomali rispetto alla normale gestione della struttura e questo ha certamente complicato le cose” ha chiarito Soldan.

Dall’incontro, ha precisato, sono emerse alcune soluzioni: “Come prima cosa da domani verranno potenziate le linee telefoniche del distretto, che passeranno da 3 a 4. Ricordiamo che strutture come l’ospedale di Conegliano ne hanno una sola, quindi è un potenziamento importante”.

“A partire da questa mattina, inoltre, due volontari della protezione Civile presteranno servizio tutti i giorni dalle 9 alle 12 all’ingresso del centro di medicina integrata accogliendo i pazienti, misurando loro la temperatura e sanificando le mani” ha aggiunto l’assessore Donadel, che proprio questa mattina si è recato sul posto insieme al consigliere comunale delegato alla Protezione Civile Mauro Finotto per monitorare la situazione.

Con l’ausilio dei volontari si vuole sgravare il personale della struttura e garantire un accesso più ordinato: “Ci faremo portavoce anche delle richieste dei cittadini al sistema sanitario regionale e sottoscriveremo un documento congiunto ai medici con richieste precise all’azienda sanitaria e alla Regione Veneto” ha concluso Soldan.

Il dottor Cauchi ha confermato quanto esposto dall’amministrazione: “Effettivamente è una situazione emergenziale, dal momento che è saltato tutto il sistema di tracciamento dell’Ulss 2 le persone provano ad arrangiarsi ma anche noi medici di famiglia facciamo quello che possiamo. Le line, è vero, sono sovraccariche: la gente non si sente seguita e dice di chiamare senza ottenere risposta, ma noi non stiamo limitando in alcun modo gli accessi”.

Il dottor Cauchi ha confermato che dall’incontro con l’amministrazione si è convenuto che la situazione è al momento “tragica”, perciò ha chiesto “comprensione e pazienza” e di “chiamare solo per urgenze”.

Il medico ha riferito che tra le richieste che verranno portate all’attenzione del sistema sanitario regionale ci sarà la dotazione di strumentazione di primo livello, in modo da poter effettuare diagnosi complete senza dover pesare sulle strutture ospedaliere, ma si tratta di costi che il solo distretto di medicina integrata non è in grado di sostenere: “L’azienda sanitaria al momento non ha risposto alle nostre richieste, ma confido in una collaborazione con l’amministrazione perché in questo modo riusciremmo davvero a dare un ottimo servizio alla popolazione”.

Donadel ha poi fornito qualche numero rispetto all’anno appena trascorso: il distretto ha registrato 31.714 accessi e 74 mila telefonate, ricordando che però i pazienti in tutto sono “solo” 18 mila.

“Come ultima cosa – ha detto Donadel – vogliamo chiarire ufficialmente che l’amministrazione non vuole la chiusura della medicina integrata, anzi. È un servizio fondamentale ai cittadini per trovare risposte sul loro stato di salute, dunque è un servizio che va potenziato”.

Il dottor Cauchi ha poi chiuso con un appello ufficiale al Direttore generale Benazzi e all’azienda sanitaria: “Vorrei chiedergli di dirci che cosa pensa e che cosa fare della medicina integrata. Io ricordo che abbiamo tutte le carte in regola per diventare una vera e propria casa della salute: se solo avessimo le strumentazioni adeguate, il gioco sarebbe fatto”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – per concessione di Tobia Donadel).
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