Solighetto “borgo del futuro” si candida al bando per contrastare lo spopolamento e rivitalizzare il paese. Villa Brandolini hub culturale

La città di Pieve di Soligo ha deciso di iniziare una nuova sfida e, dopo l’avventura della candidatura a Capitale Italiana della cultura 2022, questa volta il focus del progetto riguarda la rigenerazione culturale, sociale ed economica di Solighetto.

Ieri, sabato 22 gennaio, è stata presentata nella sala consiliare di Palazzo Vaccari la candidatura della frazione di Pieve di Soligo a “Borgo Pilota”, con l’obiettivo di intercettare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) grazie a un bando che permetterà a un borgo del Veneto di rinascere sfruttando un progetto pilota da 20 milioni di euro.

Presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto il sindaco Stefano Soldan, l’assessore ai lavori pubblici e all’ambiente Giuseppe Negri, l’architetto Bruno Dal Col, presidente di Fondazione Francesco Fabbri, e Federico Della Puppa, coordinatore tecnico della candidatura di “Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana” a Capitale Italiana della Cultura 2022.

L’amministrazione comunale ha scelto la realtà di Solighetto perché la ritiene la sede ideale per una serie di progettualità che vanno dalla ristrutturazione alla riconversione, passando per l’insediamento di attività a supporto della promozione culturale, economica e turistica del territorio.

In questa partita Villa Brandolini avrà il ruolo di polo culturale e di punto di riferimento per le visite al borgo e all’intero sito delle colline Unesco.

“Solighetto si candida come progetto pilota – spiega il sindaco Soldan – di un modo di intendere lo sviluppo e la rigenerazione come sistemi integrati, capaci di investire nelle nuove tecnologie e nelle nuove generazioni. In questo modo si ridurranno i divari, puntando su digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo come veicoli di uno sviluppo sostenibile e duraturo nel quale l’attrattività del luogo è intimamente legata all’inclusione sociale ed economica”.

Della Puppa è entrato nei dettagli della candidatura, sottolineando i dati sullo spopolamento (uno dei requisiti del bando): -5,1% (2010-2021), -6,2% (2015-2021), -1,5% (2020-2021).

Un altro dei requisiti è avere meno di 300 immobili e, nel caso del centro storico di Solighetto, si parla di 150 unità abitative residenziali di cui 40 non utilizzate, abbandonate o non abitate (27%), 20 immobili adibiti ad attività non residenziali, 7 utilizzati da attività ristorative e commerciali, 3 da uffici/servizi e 10 non utilizzati.

Un ruolo importante lo giocherà l’Albergo Diffuso a Solighetto (qui l’articolo) con la ristrutturazione di alloggi inutilizzati e l’insediamento di un sistema ricettivo diffuso a supporto della promozione culturale, economica e turistica del borgo.

Il primo nucleo di interventi, in corso e a cura della Fondazione Fabbri, consiste in 10 unità ricettive e spazi culturali e ricreativi.

Il progetto di recupero e di rivitalizzazione del borgo opera su due piani: uno tradizionale, rappresentato dagli elementi fisici e materiali che costituiscono il borgo, e un piano innovativo degli elementi immateriali, e in particolare dei servizi digitali, che consentirà di proiettare Solighetto nel metaverso rendendolo un “metaborgo”.

L’obiettivo è fornire nuova residenzialità, anche grazie alle relazioni create con partner stranieri pronti ad investire sul territorio, con il recupero di alloggi e di edifici non utilizzati ma anche di edifici produttivi a carattere socioculturale e delle nuove proiezioni digitali innovative.

Verranno creati anche degli spazi di coworking e, grazie all’apertura di un centro studi sul turismo algoritmico, verranno “delocalizzati” dei giovani ricercatori dell’Università Ca’ Foscari che potranno lavorare e studiare a Solighetto, dove si creeranno dei nuovi posti di lavoro nei servizi digitali e per l’incoming turistico. Il protocollo prevede anche degli interventi di attivazione di coworking anche da parte della Camera di Commercio Treviso Belluno.

Oltre alla valorizzazione di Villa Brandolini, per la quale sono previste anche delle azioni di restauro, si svilupperà il Parco Letterario dedicato al poeta Andrea Zanzotto e si porteranno avanti eventi culturali nei luoghi storici rigenerati e nelle aree pubbliche per la rivitalizzazione del borgo.

Una società inglese è interessata a ristrutturare degli immobili che poi verranno venduti o affittati a stranieri interessati a lavorare in smart working in un contesto paesaggistico di assoluto pregio.

Tra gli obiettivi (a regime dal 2026 in poi) ci sono il ripopolamento del borgo (80 nuovi abitanti), l’impatto economico (7,2 milioni di euro all’anno) con nuove economie e l’impatto sociale grazie all’attrazione di capitale umano altamente qualificato (90 addetti) e la partecipazione dei giovani.

Il progetto vanta numerosi partner tra imprese, università, istituzioni culturali, associazioni, la parrocchia di Solighetto (che metterà a disposizione alcuni immobili nel progetto di ricettività diffusa) e anche banche, come Banca della Marca e Banca Prealpi SanBiagio, con un plafond di credito agevolato per ristrutturare gli edifici.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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