Solighetto, commemorato questa mattina il 45esimo anniversario della morte di Francesco Fabbri. “A marzo l’inaugurazione del PalaFabbri”

Questa mattina, in occasione del 45esimo anniversario della morte del ministro Francesco Fabbri, si è tenuta una breve cerimonia di commemorazione al cimitero di Solighetto, dove si trova la tomba dell’insigne statista pievigino.

Presenti il sindaco Stefano Soldan per l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo, l’architetto Bruno Dal Col, presidente di Fondazione Francesco Fabbri, e gli Alpini dei Gruppi di Barbisano, Pieve di Soligo e Solighetto.

A causa della pandemia in corso, la cerimonia era ristretta a poche persone, anche se l’intento è quello di far diventare il 20 gennaio una ricorrenza fissa, nella quale la comunità di Pieve di Soligo si potrà ritrovare per onorare un uomo che ha dato prestigio alla sua terra e all’Italia intera.

L’amministrazione comunale ha portato un omaggio floreale nella tomba di Fabbri e, durante la commemorazione, c’è stato l’Onore ai Caduti da parte degli Alpini e dei presenti.

“Nel Centenario della nascita (1921) e nel 45esimo anniversario dalla morte abbiamo ricordato con un gesto semplice la figura del ministro e statista Francesco Fabbri – ha affermato il sindaco Soldan -, un politico il cui pensiero è ancora attualissimo e vivo nelle persone che lo hanno conosciuto e in chi ne ha studiato gli scritti e seguito la lezione politica”.

La Fondazione ha voluto ricordare la targa, posizionata recentemente vicino alla tomba dello statista, che contiene il testo dell’omelia letta in chiesa il 21 gennaio del 1978 dall’allora Patriarca di Venezia Albino Luciani nel primo anniversario della morte di Fabbri.

“Questa mattina abbiamo voluto omaggiare Fabbri con questa breve ma intensa cerimonia – ha affermato l’architetto Dal Col – In occasione del Centenario della nascita e del 45esimo anniversario della morte, abbiamo realizzato una targa con l’omelia del futuro beato Luciani come testimonianza di stima verso un uomo che ha fatto politica in modo serio. In chiesa a Solighetto si trovano anche delle stampe con la foto di Luciani che legge l’omelia”.

“La Fondazione Fabbri ringrazia la parrocchia di Solighetto e il suo consiglio per gli affari economici – conclude – per la decisione di impiegare il generoso lascito della famiglia Fabbri, così affezionata a questa comunità e soprattutto alla chiesa che frequentava tanto assiduamente, per il restauro delle facciate della chiesa, del campanile e della canonica del paese. Annuncio anche che ci stiamo orientando per fine marzo 2022 per l’inaugurazione del PalaFabbri”.

“Questa mattina è stato giusto ricordare una grande persona che ha dato tanto alla nostra comunità – aggiunge Albino Bertazzon, capogruppo degli Alpini di Pieve di Soligo – Fabbri è stato anche un artigliere alpino e per noi è un onore aver avuto un ministro dello Stato tra le fila degli Alpini. Ricordo anche che Fabbri è stato internato nei lager nazisti perché non ha voluto inchinarsi all’ideologia. In vita ha dato un nuovo slancio al nostro territorio nel quale poi sono nate tante industrie, che hanno portato benessere alla nostra gente”.

La scorsa domenica, per ricordare il grande politico pievigino, alcuni rappresentanti della Fondazione Fabbri, del Comune di Pieve di Soligo, del Bim Piave e di Vip (Vite Illustri Pieve di Soligo) hanno partecipato alla Santa Messa presieduta da monsignor Giuseppe Nadal, parroco di Pieve di Soligo, nella chiesa parrocchiale di Solighetto.

(Foto: Città di Pieve di Soligo e Vip-Vite Illustri Pieve di Soligo).
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