Solighetto, inaugurata la mostra in Villa Brandolini “Zanzotto – Segni, forme, colori… Poesia”: 15 artisti alla ricerca della relazione tra la parola e l’immagine

Grande successo per l’inaugurazione dello scorso sabato 29 gennaio della mostra “Zanzotto – Segni, forme, colori…Poesia” in Villa Brandolini a Solighetto.

Presenti il sindaco Stefano Soldan, il vicesindaco e assessore alla cultura di Pieve di Soligo, Luisa Cigagna, il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, l’architetto Mario Da Re dell’Associazione Venetoarte, curatore della mostra, e l’editore e poeta Carlo Marcello Conti, senza dimenticare gli interventi musicali di Federica Lotti.

La mostra esalta il concetto di poesia visiva come “variegata esperienza di contaminazione fra linguaggi”: la simultanea presenza di scrittura e di immagini su una superficie dove la parola, interagendo, si fa segno visivo e l’immagine assume una dimensione mentale.

Si tratta di una mostra costruita attorno alla collezione di Carlo Marcello Conti – commenta il vicesindaco Cigagna – che raccoglie opere di 15 artisti che si sono sperimentati nella ricerca della relazione tra la parola e l’immagine. Andrea Zanzotto è stato un grande sperimentatore del linguaggio poetico, anche come segno grafico. In alcune delle sue poesie ci sono dei piccoli disegni, degli spazi: le parole non seguono l’ordine canonico”.

Per lui la ricerca del significato della poesia era anche la ricerca del significato dell’immagine che la poesia rappresenta e del messaggio che c’è nell’immagine – continua – La storia della poesia visiva è antichissima, una poesia greca di Teocrito ha proprio una costruzione spaziale che viene considerata come il primo esempio di poesia visiva. Nel corso dei secoli questa relazione tra la parola e l’immagine è sempre stata esplorata”.

“Il nostro secolo e il Novecento sono stati secoli in cui l’immagine e la parola sono esplosi in maniera massiccia ed enorme – conclude – Noi con questa mostra vogliamo raccontare un po’ questa ricerca che è stata fatta, ma soprattutto far conoscere un altro aspetto di quel grande sperimentatore artistico che è stato Zanzotto nella sua opera poetica”.

“Il visitatore di questa mostra troverà delle cose inusuali a mio avviso – spiega il curatore Da Re – Non è la classica mostra con una serie di quadri con immagini astratte o figurative. Vedrà una serie di lavori di persone che hanno utilizzato le lettere, le parole, la musica o degli oggetti per creare delle sensazioni o delle emozioni. La storia insegna che il primo elemento che l’uomo ha utilizzato per la comunicazione è il segno perché è il primo elemento che viene recepito dalla parte destra del cervello, quella emozionale”.

“La parola la devi leggere – conclude -, quindi ti ci vuole più tempo per acquisirla. Qui ci sono una serie di momenti dove il visitatore può trovare delle emozioni o degli stimoli a delle emozioni, diversamente da quello che può trovare in una mostra tradizionale”.

L’esposizione gode del patrocinio della Regione Veneto ed è stata organizzata grazie al contributo della Città di Pieve di Soligo.

La mostra resterà aperta fino al 6 marzo 2022 il venerdì e il sabato, dalle ore 15 alle ore 18, e domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 18 (per accedere alla mostra sarà necessario esibire il green pass rafforzato e indossare la mascherina Ffp2).

Per prenotare la propria visita e per altre informazioni si può contattare l’Associazione Venetoarte scrivendo all’indirizzo di posta elettronica venetoarte@libero.it o telefonando al numero 328-9380147.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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