Sopralluogo degli alpini di Pieve di Soligo e di Refrontolo a Rimini in vista della prossima Adunata Nazionale

La scorsa settimana, la sezione degli alpini di Pieve di Soligo ha fatto un sopralluogo a Rimini perché, utilizzando le parole di alcuni membri del gruppo, “era necessario fare una perlustrazione delle basi per l’Adunata nazionale degli alpini 2020”.

Sarà proprio Rimini la città che ospiterà la 93esima Adunata nazionale degli alpini, prevista per il secondo fine settimana di maggio 2020.

L’evento, infatti, si svolgerà dall’8 al 10 maggio 2020 e già ci si sbilancia nel pronosticare la presenza di circa 400 mila alpini.

Da diverso tempo, la città romagnola chiedeva di portare dentro le sue mura questa importante manifestazione dall’enorme impatto turistico.

“Siamo partiti con il nostro pulmino – racconta Albino Bertazzon, capogruppo degli alpini di Pieve di Soligo – insieme agli alpini di Refrontolo. Durante l’Adunata il nostro campo base sarà a trecento metri dalla zona dell’ammassamento. Monteremo il nostro capannone con la cucina nel parcheggio di un privato con il quale abbiamo trovato un accordo”.

“Porteremo anche le brandine per dormire – prosegue – perché noi ci fermeremo a Rimini da mercoledì 6 maggio a domenica 10 maggio 2020. Faremo festa per la città e siamo contenti perché saremo anche a pochi metri dalla spiaggia. Insieme agli amici di Refrontolo condivideremo l’esperienza anche con il gruppo “Terre del Po”: saremo in tutto 3 squadre”.

“Speriamo che l’emergenza Coronavirus finisca quanto prima – conclude il capogruppo degli alpini di Pieve di Soligo – perché la gente ha bisogno di tornare alla propria quotidianità pensando anche a divertirsi. A maggio sarà una festa per tutti e non mancheranno il Prosecco delle nostre colline e il culatello: per questo porteremo tante bottiglie da condividere con chi vivrà questa bella esperienza con noi”.

L’Adunata Nazionale si terrà a 100 anni esatti dal primo raduno spontaneo tenutosi nel 1920 sul monte Ortigara, in Provincia di Vicenza, teatro di una terribile battaglia durante la Prima Guerra Mondiale passata alla storia come “Battaglia dell’Ortigara”.

Da allora l’Ortigara è diventata per gli alpini il simbolo del sacrificio umano, vera e propria cattedrale naturale.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook – Gruppo Alpini di Pieve di Soligo).
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