Tragedia di via Schiratti, domani l’incarico al medico legale per l’autopsia sul corpo di Adriano Armelin. Il Gip: “Rischio di fuga, Boumarouan resta in carcere”

Sarà conferito domani mercoledì mattina l’incarico per l’autopsia sul corpo di Adriano Armelin, l’83enne di Pieve di Soligo morto in seguito alla brutale aggressione subita nella sua casa di via Schiratti venerdì sera.

Il sostituto procuratore di Treviso Giulio Caprarola ha nominato il medico legale Andrea Galassi, che dovrà accertare la causa della morte e stabilire il nesso con le lesioni subite durante l’aggressione.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Filippo Viggiano del Foro di Firenze, sta valutando l’opportunità di nominare un consulente di parte. Per l’unico indiziato del delitto, Mohamed Boumarouan, 36enne marocchino senza fissa dimora, accusato di omicidio preterintenzionale e rapina, il gip Gianluigi Zulian ha disposto la detenzione in carcere.

Secondo il giudice sussistono “gravi indizi di responsabilità” e le esigenze cautelari, in particolare il rischio di “reiterazione delle condotte delittuose” e il “rischio di fuga pressoché certo da parte dell’indagato”, che già venerdì sera aveva cercato di allontanarsi non riuscendoci perché, scappando, si è fratturato un piede.

Anche in considerazione, sottolinea il giudice, “della preoccupante propensione nelle sue gesta criminose, verso un’escalation offensiva suscettibile di sfociare in conseguenze di gravità anche estrema, come purtroppo verificatosi in occasione del suo arresto”.

Una propensione a commettere reati efferati da parte di un soggetto che, continua il giudice, “ha manifestato una assoluta indifferenza per le palesi condizioni di vulnerabilità dell’anziana vittima” ritrovata a terra dal figlio Andrea, legata mani e piedi, in una pozza di sangue e in stato di “coma da politrauma da aggressione altrui”.

I sanitari che hanno tentato di salvare la vita ad Adriano Armelin hanno rilevato sul suo corpo vari traumi: al volto, al cranio con lesioni al cuoio capelluto, all’addome e al rachide.

Lesioni che sarebbero state inferte con una bottiglia e che sabato 26 marzo lo hanno portato alla morte. Sarà ora il medico legale, durante l’autopsia, ad accertare quali di queste siano state fatali all’83enne.

A carico di Boumarouan vi sono già vari indizi: oltre alle testimonianze dei vicini di casa dell’anziano che ne hanno bloccato la fuga, ci sarebbero le impronte lasciate dalle sue scarpe nella casa di via Schiratti e le macchie di sangue, presumibilmente della vittima, ritrovate sulle stesse scarpe e sulla sua felpa, che sono state poste sotto sequestro dai Carabinieri e che saranno ora analizzate.

(Foto: Fiori e candele davanti al portone di casa Armelin. Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati