Un atelier casalingo per insegnare a cucire e “tessere” nuove relazioni: il progetto artistico – sociale di Samuela

Samuela Viero

Un corso di sartoria per riscoprire la creatività e la bellezza dello stare assieme, “ricucendo”, letteralmente, quelle relazioni che oggi, e ancora di più dopo la pandemia, si sono deteriorate o sono perlopiù di tipo virtuale. Sono alcuni dei valori alla base di “Atelier in trasformazione”, il progetto avviato nel 2022 da Samuela Viero, vicentina d’origine ma pievigina d’adozione, con una lunga esperienza nel settore della moda. 

“Tutto è iniziato durante il Covid – racconta – quando ho ripreso in mano ago e filo confezionando delle gonne. Lo scorso anno ho fatto un passo in più, mettendo la mia esperienza a disposizione di chiunque volesse imparare a cucire creando un piccolo atelier. Il riscontro è stata sorprendente, in breve si è venuto a creare un gruppo di una trentina di donne di tutte le età e con storie molte diverse alle spalle, da chi aveva perso il lavoro a chi semplicemente voleva cimentarsi con un’attività creativa e conoscere nuove persone. Molte si sono messe in gioco, prestandosi anche come modelle per delle piccole sfilate pensate per mostrare le nostre creazioni”. 

“Si è creato uno spazio di condivisione dove ciascuna impara qualcosa dall’altra – prosegue Samuela – alcune sanno già cucire, e dunque ci si scambiano idee e tecniche di maglieria. Per ora non abbiamo un vero e proprio luogo d’incontro, capita che ci si ritrovi a lavorare nella cucina o nel salotto di una di noi. È molto stimolante e divertente, ma ora vorremmo strutturarci meglio”. 

Per il futuro Samuela vorrebbe fondare un’associazione culturale e trovare uno spazio dove fare proseguire l’attività di formazione, creare pezzi da mettere in vendita per autofinanziare l’associazione, ma anche dove ospitare eventi culturali abbinando la sartoria all’arte e alla musica. “Ci sono molti spazi sfitti in giro, siamo alla ricerca di qualcosa che non abbia costi eccessivi e che sia sufficientemente grande per ospitare un numero sempre maggiore di persone, le porte dell’atelier sono aperte a tutti, a chi desidera imparare ma anche a chi vuole un consiglio per trovare lo stile che lo o la rappresenti”.

“Cucire è un’attività semplice, tanto comune fra le nostre mamme e nonne, che purtroppo oggi si è persa. ‘Atelier in trasformazione’ consente di riavvicinarsi a questa attività e allo stesso tempo di compiere un percorso di conoscenza dell’altro ma anche di se stessi, apprezzandosi per quel che si è. Questa attività nasce proprio con l’intento di creare capi e accessori che si adattino a tutti i tipi di fisicità e a tutte le età – sottolinea Samuela, ricordando anche il risvolto ambientale del suo progetto -. I nostri pezzi nascono dal recupero di tessuti di campionario provenienti da un’azienda tessile di Farra di Soligo che altrimenti rimarrebbero inutilizzati o comunque non valorizzati come meritano. Credo che la moda – conclude – se guardata sotto un profilo sociale, possa davvero connettere le persone in un’esperienza che va ben oltre i vestiti”.

(Foto: Samuela Viero).
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