Grande successo per le prime presentazioni del nuovo libro di Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie Dei Santi”, coordinatore della rete culturale “Vite Illustri Pieve di Soligo” e referente territoriale del dossier di candidatura della stessa Pieve di Soligo a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2021.
Ieri sera, giovedì 16 luglio 2020, le condizioni metereologiche avverse hanno impedito la presentazione del libro “Le cose nuove. Rinascere più forti, sulle orme del Toniolo” (per i tipi di La Piave Editore) nel suggestivo scenario di Corte Morona-Ciassi a Pieve di Soligo e questo appuntamento culturale, insieme alla messa per la festa della Madonna del Carmine, si sono tenuti nel duomo pievigino che si è riempito fino a contenere il numero massimo di persone consentite dall’emergenza Coronavirus.
La possibilità di presentare il libro nel duomo di Pieve di Soligo è stata una vera e propria offerta e un regalo del parroco don Giuseppe Nadal al Comune e alle associazioni pievigine per proseguire con il programma della rassegna estiva “E-state insieme a Pieve” nonostante il maltempo.
Pieve di Soligo è la terza tappa della presentazione del libro “Le cose nuove. Rinascere più forti, sulle orme del Toniolo” dopo gli appuntamenti di Crespano del Grappa, nell’Istituto delle Suore di Maria Bambina, e Oderzo, per inaugurare il ciclo di tre serate su cultura e bellezza, con la presenza del vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo.
Nella giornata di oggi, venerdì 17 luglio 2020, Marco Zabotti sarà intervistato da Luca Colombo per Rai 3 Veneto a Venezia ed è in previsione anche una presentazione a Farra di Soligo, sabato 25 luglio 2020, nell’area antistante la chiesa della Madonna dei Broli.
Con questo libro continua il viaggio di Zabotti alla ricerca dei valori di fondo e delle realtà preziose che donano pienezza di vita, mettendo al centro il “mondo nuovo” che si trova dentro ciascuno di noi.
Nell’opera c’è uno sguardo accorato sulle conseguenze negative della pandemia che ha sconvolto e messo in discussione le certezze di tutti noi, ma non manca un focus sulle risposte di bene che si sono generate con la cura della malattia e la solidarietà delle comunità, mettendo in risalto i valori che contano e le vere priorità della vita.
“La stagione che stiamo vivendo è entrata per sempre nella storia dell’umanità – scrive l’autore – nel corpo, nella mente e nel cuore di ognuno di noi. L’inedito, l’imprevedibile, l’impensabile è piombato all’improvviso dentro le nostre esistenze e ne ha sconvolto la normalità, i ritmi, gli assetti e le relazioni”.
Dal testo emerge la visione di una nuova dimensione interiore, a cominciare dalla sapienza narrata nei Vangeli, e di uno stile di nuova umanità, a partire dalla capacità di riformare se stessi e di mutare le proprie relazioni con gli altri nel segno dell’essenzialità, dell’umiltà, della gratitudine, della benevolenza e della capacità di essere generativi e cooperativi.
“Al tempo della pandemia sentiamo la forza del cambiamento dentro di noi, questo passaggio che guarda alla luce e alla speranza, nonostante tutto – si legge nel testo – Piegati, ma non spezzati, dalle sofferenze e dalle fatiche, dai sacrifici e dalle paure. Saremo più forti e più veri. Le cose nuove accadono, sotto i nostri occhi”.
“La rinascita comincia spesso al tempo di un dolore innocente – e questo è uno dei messaggi di speranza che si trova nel libro – e con la volontà di ripresa e di riscatto, di autenticità e di bene”.
La pubblicazione del volume del giornalista e scrittore trevigiano è patrocinata dal Comune di Pieve di Soligo, dalla rete culturale “Vite Illustri Pieve di Soligo”, dall’Istituto “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” e dalla Foresteria Santa Maria di Follina, con il contributo di Latteria Soligo.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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