Villa Brandolini ora è Patrimonio architettonico e immobiliare d’epoca e storico. Soldan: “Riconoscimento che dà ulteriore prestigio a questo bene simbolo della città”

Villa Brandolini Rota d’Adda di Solighetto da ora appartiene alla rete del “Patrimonio architettonico e immobiliare d’epoca e storico”

Il riconoscimento conferito dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano è stato ufficializzato venerdì mattina, 16 dicembre, nel salone centrale della villa in presenza di Ivan Drogo Inglese, a capo dell’ente che riunisce le più importanti istituzioni e organizzazioni che operano nel settore del Patrimonio.  

“Villa Brandolini Rota d’Adda è l’esempio di un ‘contenitore’ di alto valore storico a cui è stato dato un ‘contenuto’ – ha commentato il prof. Drogo Inglese, anche presidente di Assocastelli – Siamo di fronte ad un bene che non solo è stato restaurato in tutte le sue parti, ma che l’amministrazione comunale ha saputo valorizzare trasformandolo in un incubatore di iniziative e realtà culturali che vive tutto l’anno, ospitando eventi e le sedi di diverse realtà legate al territorio”. 

Il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan si definisce “orgoglioso di entrare a far parte della rete degli Stati Generali del Patrimonio. “È un riconoscimento – prosegue Soldan – che dà ulteriore prestigio a un immobile di grande valore per la nostra comunità che oggi gode di un elemento in più per far conoscere la sua storia, il suo parco e il paesaggio in cui inserito: è stata una bella sorpresa con cui chiudiamo in bellezza quest’anno. Villa Brandolini è un cenacolo di tante associazioni, cornice di mostre e incontri che ne fanno un luogo di cultura dove artisti e musicisti trovano una ‘casa’ sempre aperta; ma è anche un luogo produttivo che, ricordiamo, ospita la sede del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, del Gruppo di Azione Locale, della Fondazione Toti dal Monte e della Fondazione Fabbri”. 

Anche quest’ultima venerdì mattina ha ottenuto l’attestato per l’inserimento negli Stati Generali del Patrimonio Italiano consegnato in presenza dei vertici della Fondazione, rispettivamente il presidente Alberto Baban e il vicepresidente Bruno Dal Col.

“Un attestato che ci dà grande stimolo per proseguire nelle nostre attività – ha commentato Federico della Puppa, membro del comitato curatoriale della Fondazione Francesco Fabbri – che apre la possibilità ad un percorso con tutte le realtà che a livello nazionale si occupano non solo di conservare, ma anche di valorizzare patrimoni architettonici e paesaggistici”. 

Nell’ottica di fare rete, e come ulteriore riconoscimento dell’importanza di Villa Brandolini Rota d’Adda per il territorio, questa è stata inserita nell’itinerario “Heritage 2026 – 400 km tra sport e storia”.

Come sottolineato dal presidente Ivan Drogo Inglese, “nel 2026 si svolgeranno i Giochi olimpici invernali a Cortina: questo itinerario – spiega il presidente di Assocastelli – si risolveranno in pochi giorni. L’itinerario nasce per sfruttare questa grande occasione, mettendo in rete fin da ora i luoghi simbolo del Patrimonio italiano e, guardando a lungo termine, anche oltre il 2026”. 

Il rischio della “cristallizzazione” del patrimonio architettonico italiano è stato uno dei temi centrali dell’incontro di venerdì mattina pensato non solo come occasione per consegnare gli attestati a Villa Brandolini e alla Fondazione Fabbri, ma anche per stimolare il dibattito sulle molteplici opportunità offerte dal settore del restauro che punta a diventare un asset economico per la promozione di un patrimonio storico e artistico unico al mondo.

Protagonisti dell’incontro i rappresentanti di Federestauro – federazione delle imprese e delle professioni del restauro – in primis il presidente Alberto Rui e Giuseppe Cangialosi, presidente di Federestauro Treviso e delegato degli Stati Generali del Patrimonio Italiano. 

Quest’ultimo ha evidenziato il salto tecnologico in corso nel settore che ora può avvalersi delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale; ma anche come il settore possa offrire sempre maggiori opportunità ai giovani, in particolare nella Marca.

“Il Trevigiano – ha spiegato Cangialosi – vanta un numero importante di professionisti e imprese che lavorano molto bene nel restauro. Quello che manca ora è fare sistema unendo le nostre competenze. Villa Brandolini che già ospita molte realtà, in futuro potrebbe diventare un centro di riferimento per il restauro a livello nazionale, ospitando corsi di formazione rivolti a professionisti, imprese e artigiani”. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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