Edoardo e Giada, i due voti a tre cifre dei Cavanis: “Grazie ai prof, siamo stati seguiti e valorizzati giorno dopo giorno”

Giada Fabbris ed Edoardo Bonetto
Giada Fabbris ed Edoardo Bonetto

Sono Giada Fabbris, di Castelcucco, e Edoardo Bonetto gli unici bravissimi dei Cavanis di Possagno: un bel cento pieno per loro, rispettivamente per il liceo Classico e lo Scientifico. Entrambi hanno raccontato con entusiasmo un percorso scolastico che – a detta loro – li ha valorizzati, oltre che formati nella teoria.

Come mai avete scelto questo percorso?

Giada: “Ho scelto di andare in questa scuola per trovare un ambiente ristretto e un legame con i professori. E infatti all’inizio in classe eravamo in cinque. Mi andava benissimo: non ho mai voluto sentirmi un numero. All’inizio ero propensa per l’artistico, poi ho fatto una giornata di prova e ho scelto questo percorso. Oggi non me ne pento assolutamente”.

Edoardo: “Mi sono iscritto perché ho seguito il sentiero tracciato da mio fratello più grande. Mi piaceva tanto la matematica, così ho scelto lo Scientifico. Devo dire che sono stato seguito personalmente in modo eccellente, anche da quei professori che – mi è dispiaciuto – poi se ne sono andati”.

Ma allora secchioni si nasce o si diventa?

Giada: “Oggettivamente sono sempre stata diligente e ho sempre studiato. È una cosa che fa parte di me, cerco sempre di dare il massimo a scuola. Ma i professori ci hanno formato e valorizzato ed è questo che fa davvero la differenza”.

Edoardo: “Devo dire che negli anni precedenti a questo sapevo di non aver dato il massimo. Anche perché pratico il golf a livello agonistico. Tutti i miei anni alle superiori sono stati costellati da trasferte che dovevo affrontare. L’impegno così veniva meno. Con gli esami invece mi sono concentrato al massimo e ho tirato fuori quel numero”.

E adesso, che farete?

Giada: “Adesso andrò a fare l’università: proverò il test di Medicina, anche se il mio percorso è stato al Classico. Nel caso non dovesse andare bene probabilmente farò biologia o biotecnologia. Oppure andrò a fare Medicina in inglese.

Edoardo: “All’inizio volevo andare all’estero a studiare, ma poi ho trovato un compromesso che mi consentisse di non allontanarmi troppo, per comodità e anche per fare contenti i miei genitori. Il prossimo anno frequenterò un corso di economia e finanza internazionale alla Bocconi: volevo restare su qualcosa che mi consentisse un’ottica internazionale. Certo avevo un’altra opzione: frequentare ingegneria meccanica a Zurigo, ma il corso è solo in lingua tedesca.

(Foto: per concessione di Giada e Edoardo).
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