Possagno, Sgarbi inaugura la mostra “La Maddalena. Caravaggio e Canova”: “Nel 2022 innalzeremo un secondo tempio allo scultore”

Il museo può essere un “ospedale per la mente” e la chiusura imposta dalla pandemia ha lacerato l’anima di molte persone: ne è pienamente convinto il professor Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Canova, che ieri ha inaugurato la mostra “La Maddalena. Caravaggio e Canova” al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.

Per il noto critico d’arte, anche grazie a questa mostra e senza togliere nulla a nessuno, Possagno si candida a pieno titolo a guidare le celebrazioni per i duecento anni dalla morte del grande scultore neoclassico, scomparso il 13 ottobre del 1822.

La mostra, che si potrà visitare fino al prossimo 21 novembre 2021 dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 18 (con ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura), rientra in un progetto realizzato da Contemplazioni grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e con la collaborazione di Fondazione Canova Onlus.

Grande la soddisfazione della direttrice del museo, la dottoressa Moira Mascotto, che solo una settimana fa era impegnata nell’inaugurazione della mostra “Francesco Sartor. Omaggio a 100 anni dalla morte” a Cavaso del Tomba, e del sindaco di Possagno, Valerio Favero, che ha detto con orgoglio che Canova è nato a Possagno, è un orgoglio veneto, è un’eccellenza italiana ma appartiene al mondo.

Per questo motivo il primo cittadino di Possagno ha voluto sottolineare che per rendere uniche le celebrazioni del 2022 sarà importante dialogare con il territorio, con Bassano del Grappa, con Venezia, con Treviso, con Cartigliano e con tutte le persone che amano l’artista.

Per questa inaugurazione, oltre ai sindaci e agli onorevoli provenienti da diversi Comuni del territorio, era presente anche l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari, che ha portato i saluti del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Grazie a questa mostra, i visitatori potranno godere della Maddalena giacente di Canova “in dialogo” con la Maddalena in estasi di Caravaggio, due capolavori che, utilizzando le parole della direttrice Mascotto, “coinvolgono e travolgono in un turbinio di emozioni l’osservatore con il loro phatos e sensualità”.

La Maddalena distesa di Canova rappresenta una fase fondamentale del processo creativo seguito dall’artista: a caratterizzare l’opera vi sono il potente pathos e, come in altre figure giacenti realizzate nella fase finale della carriera dello scultore, la svolta naturalistica.

Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno conserva sia il bozzetto in argilla che il modello in gesso della Maddalena giacente, due testimonianze fondamentali per apprezzare lo scultore nella fase della maturità.

“In questa mostra c’è una versione della Maddalena che Caravaggio ha affrontato con il senso di un dramma, di una tragedia e di una morte che Canova restituisce cercando di riportare l’idea della vita – ha evidenziato il professor Sgarbi – Non si capisce bene l’arte se non attraverso dei confronti. A Possagno potrete vedere a confronto Caravaggio e Canova in un’idea della realtà e dei valori di una bellezza ideale”.

“In questo momento – conclude il noto critico d’arte indicando la Maddalena giacente del Canova -, peraltro, alla fine della sua vita, Canova sente un pathos, sembra direttamente influenzato dal dipinto, che forse ha conosciuto, di Caravaggio. La distanza diventa anche convergenza e unità di pensiero, di dolore e Dio. Ecco, questa è la mostra che potete vedere a Possagno”.

Durante la presentazione della mostra, pensando alle celebrazioni per i duecento anni dalla morte di Canova, Sgarbi ha detto che per il 2022 si “innalzerà un secondo tempio”, dimostrando come tutta la comunità di Possagno sia pronta a ospitare importanti eventi per omaggiare il grande scultore neoclassico.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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